La sentenza della Cassazione dopo ben undici anni dà ragione ai due ricorrenti di Brescia: sono danneggiati dalla movida (con tutto ciò che comporta), il Comune è responsabile e dovrà risarcirli.
La sentenza, come su dice, fa giurisprudenza dunque. Vale per altri ricordoi. Ma soprattutto: gli amministratori ne prendono atto?
Stando a quanto riferito dall’Ansa che tra i vari amministratori di varie città ha sentito anche Miguel Gotor assessore a Roma per la cultura non sembra proprio. Ecco cosa ha riportato l’Ansa:
“Mi pare un provvedimento eccessivo – è il parere dell’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Miguel Gotor – perché è difficile individuare una responsabilità diretta della pubblica amministrazione. Per arginare gli effetti negativi della cosiddetta mala-movida, ovvero il disturbo della quiete pubblica, il degrado, gli atti di vandalismo, bisogna provare a prevenirli con provvedimenti appositi, ad esempio la chiusura anticipata nei fine settimana dei mini market che vendono alcolici come abbiamo fatto a Roma a partire da metà maggio e anche mediante la promozione di iniziative artistiche e culturali negli spazi della città più colpiti dal fenomeno, come stiamo provando a fare con quest’ultimo bando dell’Estate romana”.
Ma dai. Tra direttive, delibere, misure varie l’Amministrazione e la maggioranza che la esprime (Pd in testa) sono appena reduci dall’aver dovuto fare marcia indietro sulla delibera del commercio che intendeva liberalizzare di fatto l’artigianato alimentare (paninerie, kebab ecc) e il dietrofront è avvenuto solo perché ci sono state proteste (nella foto il sit in del 29 maggio) fin sotto il Campidoglio…