Il centrodestra ha decretato lutto nazionale per Silvio Berlusconi. E’ un lutto nazionale? Il centrodestra esagera e col centrodestra anche un largo coro di folgorati che dimenticano ciò che è stato di fatto il berlusconismo per questo povero paese e ne celebrano piuttosto da improvvisati bugiardi le virtù.
Berlusconi ha impersonato egregiamente per un’italietta meschina e arrivista il mito del selfmademan, a scapito però di altre narrazioni che hanno di volta in volta cercato l’origine degli affari berlusconiani e le sue sponde finanziarie reali. I processi non sono arrivati al dunque, pazienza. Resta la crescita di una struttura che ha contribuito e non poco all’imbarbarimento dell’Italia. Quarant’anni di trasmissioni berlusconiane sono una cura da cavallo per qualsiasi paziente.
Il berlusconismo ha coltivato il peggio, il populismo e l’affarismo, gli evasori come i putiniani, il revisionismo come la proclamazione di un personale politico assai improvvisato e subalterno, pronto a sfondoni raccapriccianti..
Certo il centrodestra poi è ulteriormente peggiorato, ma da dove proviene tutto ciò?
E quindi non sono solo battute idiote quelle a cui ci aveva abituato lui, rappresentano il distillato di un’Italia detestabile, ignorante, sessista, qualunquista e certamente non antifascista ma semmai il contrario. Se si debba rendere omaggio a tutto ciò non mi pare il caso.
Dispiace certo per la persona, ma non può essere l’occasione per sdoganare definitivamente il peggio di questi ultimi decenni.
“Amici, Romani, compatriotti, prestatemi orecchio; io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia”. Dall’orazione di Antonio nel “Giulio Cesare” di Shakespeare.