Informazioni che faticano a trovare spazio

Coraggio, sinistra, è ora di affrontare le trappole della comunicazione e dei social

La settimana è servita a farci capire che ci sono meccanismi sovranazionali di cui nessuno si occupa seriamente ma che stanno creando danni tra noi.
Abbiamo scoperto l’apparente demenza di certi youtuber, salvo poi approfondendo intuire che sono vittime essi stessi di meccanismi agiti da piattaforme che li invogliano (per non dire istigano) a vivere pericolosamente facendo danni a se stessi e agli altri. Si inseguono miti del guadagno facile affidato ai like, ai followers, alle visioni dei video sapendo di poter essere “!ricompensati” da strutture come You Tube. A volte assai riccamente.
Non c’è solo l’incidente mortale di Casal Palocco a Roma dove a causa di youtuber ha perso la vita un povero bimbo di tre anni. C’è anche un altro youtuber, o giù di lì, che per fare un video si è immerso nel fiume Secchia ed è scomparso.
Le forze politiche tacciono su tutto ciò, mi pare che ad aprire bocca sia stato solo Calenda chiedendo regole, ma in ogni caso è come se tutti fossero presi alla sprovvista.
Seconda scena: riguarda il padrone, neoacquirente da non molto tempo, di Twitter che è volato in Europa per venire a difendere la sua creatura. Elon Musk teme che il Digital Service Act (una legge sulla comunicazione e i social) in elaborazione da parte dell’Unione Europea penalizzi e vincoli la comunicazione di Twitter. Come? Con un richiamo al controllo nei confronti dei discorsi d’odio, discorsi che nel Twitter americano prosperano come non mai dopo l’invasione dei repubblicani estremi e dei suprematisti di vario genere. Elon Musk che non nasconde il suo orientamento neo-conservatore ha aperto le porte a questo flusso di coscienza imbarbarita di destra e ne ha fatto le ragioni dei suoi guadagni che sono legati agli inserzionisti pubblicitari. Insomma è un circolo vizioso, che a Musk però piacerebbe mantenere così com’è oggi.
Ecco perché aldilà delle sue fumisterie futuribili (auto elettriche ecc) è venuto a incontrare il governo di destra italiano. Spera di averlo “alleato” nell’imminente discussione europarlamentare sul Digital Service Act.
E dunque ecco due aspetti – le sfide che imperversano tra i giovani youtuber accecati dai miraggi di facile guadagno, e dall’altro il sistema di comunicazione che è più usato al momento per dire la propria, soprattutto tra i politici –, ecco due filoni che all’apparenza ci prendono in contropiede e un po’ spiazzati., In particolare ciò appare evidente nei silenzi della sinistra. Perché Elly Schlein, che non è incartapecorita, non ha aperto bocca su queste cose? Stia certa, non sono meno importanti della precarietà e di altri frangenti sociali che sembrano interessarla di più.
Anche perché, tornando a Twitter, è abbastanza chiaro che con i suoi algoritmi il flusso di coscienza generale può essere facilitato verso questa o l’altra sponda. In questo momento, reduci dalle giornate “berlusconiane” a reti e media unificati, ce ne possiamo forse fare un’idea migliore.
Coraggio, non è mai troppo tardi per cominciare ad occuparsene.

Ultimi

Ancora dossieraggi e schedature

Tornano dossier e schedature. Il video che è stato...

Podlech, il Cile lo ha condannato all’ergastolo

ERGASTOLO CILENO PER ALFONSO PODLECHI giudici cileni hanno aspettato...

Era ubriaca…

“Era ubriaca, così ha favorito chi le ha fatto...

Il family day del governo

Nepotismo, argomento che sembra rinverdire alla luce del governo...