Ritrovati dopo 40 giorni di giungla amazzonica. Anche il più piccolo che ha ora compiuto un anno e che il 1 maggio, al momento dell’incidente aereo, aveva solo 11 mesi.
I bambini colombiani superstiti dell’incidente aereo del piccolo Cessna su cui viaggiavano con la madre e i due piloti non erano stati trovati nella carcassa dell’aereo dove giacevano morto solo i tre adulti. Sulle loro tracce, poche e rare, si sono lanciati un centinaio di uomini delle forze armate coadiuvati da alcuni indios. Nelle ricerche è andato perduto un cane, Wilson.
I bambini sono sopravvissuti grazie alla loro formazioni di piccoli indios, curata in particolare dalla nonna materna. Così la più grande che ha 13 anni deve essere riuscita a tenere insieme i fratelli in una giungla assai intricata e ostile.
Sono denutriti, ma vivi.
Il posto in cui sono stati trovati a Guaviare non è lontano dal luogo dell’incidente.
Tra le tracce ritrovate dai militari anche una piccola capanna fatta di frasche.
Sono stati portati in una caserma a San José de Guaviare.
I bambini con la madre stavano andando a raggiungere il padre a Bogotà, dove l’uomo si è trasferito due mesi fa trovando un lavoro: era in fuga dal villaggio di Puerto Saballo dove i narcotraffcanti stanno producendo gravi violenze contro gli indios. (la loro storia in un post precedente del blog, nella sezione Mondo)