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Pierre Goldman, dal ’68 a bandito di strada, ucciso poi dai fascisti. A Cannes il film su di lui

Un film sul processo a Pierre Goldman, sessantottino francese passato al banditismo e poi eliminato da un gruppo parafascista nel 1979.

Finora di lui avevamo un libro di memorie, Souvenirs d’un juif polonaIs né en France, dove Goldman nato nel 44 da una coppia di ebrei militanti della resistenza ricostruiva il suo passato nelle  sue varie fasi: la militanza a sinistra tra il ’62 e il 68, poi il passaggio alla guerriglia in America Latina (Venezuela), il ritorno nel ’69 in Francia e l’avvio di una carriera da  bandito di strada con varie rapine che gli avevano procurato l’arresto e una prima condanna a 12 anni.

Nel 1969 era stato avviato un secondo processo concluso in primo grado con l’ergastolo per la morte di due farmaciste a Parigi e poi passato attraverso vari gradi di giudizio per concludersi nel 1976 con la scarcerazione. In carcere aveva scritto i Souvenirs. Tre anni dopo nel 1979 Pierre Goldman sarebbe stato assassinato da un gruppo di estrema destra “Honneur de la Police” che aveva rivendicato l’omicidio con una telefonata. Gli assassini non sono mai stati individuati.(nella foto il funerale con migliaia di partecipanti).

E ora un film sul processo Goldman firnato da Cedric Kahn, presentato ieri a Cannes

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