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Il mondo torna a Brest-Litovsk

SI INCONTRANO A BIALOWIEZA. MA E’ A DUE PASSI DA BREST-LITOVSK DOVE NEL 1918 I BOLSCEVICHI FIRMARONO IL TRATTATO DI PACE CON GLI IMPERI CENTRALI! STORIA CHE CI RINVIA A LENIN, TROTSKI, KAMENEV, JOFFE (STALIN POI) E ANCHE ALL’UCRAINA…

Bialowieza. La foresta tra Bielorussia e Polonia dell’est. E’ lì che è diretta la delegazione ucraina che deve incontrare quella russa giovedì mattina per il secondo round delle trattative per un cessate il fuoco e la pace. Pare incredibile che si sia scelta questa zona che è densa di storie e di significati. Siamo tra le città di Bialystok a nord e Brest a sud. Brest non è la cittadina bretone, è l’antica Brest-Litovsk della Bielorussia. E con questo nome evoca il celebre trattato del 1918 col quale la Russia di Lenin si assicurò un po’ di tranquillità fronte agli imperi centrali in guerra. Il 3 marzo del 1918 quando fu firmato il trattato, la Grande Guerra era ancora in corso. Il trattato costò a Lenin la perdita di varie regioni intorno alla Russia, perlopiù non russofone, salvo l’Ucraina in cui si parlava invece anche il russo.Ma come si arrivò a quel trattato?

L’auspicio è che oggi si ripetano alcuni gesti di allora, come le diserzioni in massa dalle trincee e dai campi di battaglia che accompagnarono le faticose trattative durate due mesi.La prima parte delle trattative, per la Russia bolscevica, fu condotta da Lev Kamenev. La seconda da Lev Trotski. Capodelegazione era però Adolf Joffe, legato a Trotski.

(sopra, Trotski a sinistra con Joffe)

Le leggende riferiscono che Trotski, contrario inizialmente a chiudere il trattato perché affascinato dalla sua teoria della guerra permanente come occasione straordinaria per la rivoluzione in ogni paese (quindi pensando innanzitutto alla Germania), andasse agli incontri accompagnato da Joffe e altri bolscevichi spesso acciuffando qua e là lungo il percorso un operaio o un contadino da aggiungere alla delegazione.

La delegazione russa con
Joffe al centro in basso, dietro di lui Trotski

Poi alla fine, dopo una serie di sfuriate di Lenin, Trotski fu costretto a più miti consigli e così si arrivò finalmente alla firma del trattato di pace tra la Russia e gli Imperi. Joffe da par suo sfidava spesso gli interlocutori austro-ungarici come ha riferito nelle sue memorie il conte Ottokar Czernin al quale Joffe promise che avrebbe fatto scoppiare la rivoluzione anche a casa sua…

Adolf Joffe

Brest-Litovsk dunque poco distante dalla foresta di Bialowieza, famosa per avere ancora bisonti europei oltre a migranti in cerca di ingresso nell’Europa dell’occidente. Porterà fortuna questa ubicazione? Tutto indica che Putin sia assai poco propenso a chiudere rapidamente la sua avventura in terra ucraina. Le ultime mosse indicano semmai la volontà di prendersi il sud dell’Ucraina coniugando così il Donbass a Mariupol alla Crimea e da lì a Odessa fino alla Transnistria. Da un lato questa direzione di marcia, dall’altra la conquista di Cherchiv e poi se possibile di Kiev. Però ecco ricomparire il fantasma di Brest-Litovsk, un toponimo dimenticato un po’ troppo in fretta e che in questo 2022 ci propone parti forse invertite, con l’Ucraina di Zelenski ovviamente più interessata a mettere fine all’avventura spietata lanciata da Putin. Cosa succederà nelle trincee di oggi? Trincee fisiche reali in Ucraina ma anche ideali in Russia dove oggi sono tornati a manifestare parecchi cittadini russi contrari alla guerra di Putin…Vedremo presto.

ps: ho avuto in vita mia il piacere di frequentare ai tempi di Lotta Continua a Genova, dove mi ero trasferito da Pisa nel 1969 e dove rimasi per quattro anni, Daniel Joffe. Era un giovane assai intelligente e vivo, in questo caso lo ricordo soprattutto perché era nipote di quell’Adolf Joffe di Brest-Litovsk, parente che non aveva mai conosciuto ma che ammriva incondizionatamente. Di lui Adolf bisogna ricordare la fine prematura, per suicidio, nel 1927 quando la strtetta stalinista era già in dispiegamento e Joffe ne era stato una delle prime vittime. E fu proprio al suo funerale che Trotski, davanti a diecimila operai, fece il suo ultimo intervento pubblico nella Russia sovietica. Di Adolf ha scritto poi la figlia Nadezhda, altra parente che Daniel avrebbe voluto conoscere… Dimenticavo: i Joffe erano ebrei, e Adolf era nato a Simferopoli, in Crimea. Daniel invece è purtroppo morto pochi anni fa a Old Jaffa, accanto a Tel Aviv, in Israele, dove si era trasferito e faceva il giocattolaio artigianale vivendo con i suoi a bordo di una barca all’ancora in quel porto.

(nella storica foto della firma del trattato, Adolf Joffe è il secondo da destra nella delegazione russa)

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