Tutti i paesi che hanno adottato misure contro i No Vax
Singapore
Cure mediche a carico di chi non si è vaccinato e si ammala di Covid.
Austria
In Austria dopo un aumento verticale dei casi, è entrato in vigore l’8 novembre un «lockdown selettivo» (che non implica l’obbligo a rimanere chiusi in casa) solo a chi non è vaccinato, mossa che ha spinto gli austriaci, in media poco entusiasti, a correre in 216 mila in una settimana a farsi dare la prima dose. La nuova regola prevede che l’accesso a bar, ristoranti, locali e musei, ma anche parrucchieri e soprattutto le amate piste da sci del Tirolo, sia legato non più alle «3G» ma alle «2G» . Cioè: prima era permesso a chi fosse stato geimpft, genesen o getestet, cioè vaccinato, guarito da 6-10 mesi, o tamponato. Ora il tampone non serve più.
Grecia
Anche laGrecia inasprisce le restrizioni per chi non si vaccina, soprattutto sul posto di lavoro. Il ministro della salute Thanos Plevris ha disposto misure in vigore dal 6 novembre, nel pieno di un’impennata di casi e di una campagna vaccinale che stenta a superare il 61% della popolazione, soprattutto nel nord della Grecia dove le terapie intensive sono al collasso. Tutti coloro che non sono vaccinati dovranno mostrare un tampone eseguito nelle ultime 48 ore anche per entrare da clienti, o da utenti, in negozi, banche, uffici governativi, oltre che naturalmente in caffè, ristoranti e saloni da parrucchiere. Uniche eccezioni: farmacie e luoghi di culto (ma la resistenza al vaccino delle comunità ortodosse le ha trasformate, in gran parte dell’Europa dell’Est, in tanti focolai). Anche i lavoratori dipendenti, nel pubblico e nel privato, dovranno mostrare l’esito di un tampone negativo due volte a settimana come minimo. Plevris ha anche annunciato un inasprimento dei controlli, con multe da 5 mila euro in su; e la disponibilità da subito di una terza dose per tutti coloro che si sono vaccinati almeno da sei mesi.
Francia
I tamponi, a lungo gratuiti per tutti, lo restano solo per i vaccinati: chi non è vaccinato, e ha bisogno dunque di frequenti tamponi per entrare nei luoghi pubblici e in molti luoghi di lavoro, dal 15 ottobre deve pagarli. Costo da listino: tra i 20 e i 60 euro.
Germania
Anche in Germania dall’11 ottobre, chi
non è vaccinato non ha più diritto
a tamponi gratis. In Germania sono regionali, cioè prese a livello dei
singoli Laender, molte delle decisioni in tema di salute pubblica, e così le restrizioni
anti-Covid. La Sassonia, che è il Land con meno vaccinati (57% contro una media
nazionale del 67%), è stato il primo a introdurre, dall’8 novembre, una «regola
delle 2G», che vieta cioè l’ingresso dei non vaccinati in molti luoghi
pubblici, come in Austria. E in presenza di non vaccinati, i ritrovi privati
sono limitati a massimo 10 persone.
Una misura presa a livello nazionale, e che ha scatenato parecchie proteste, è
che i non vaccinati non riceveranno ristori in denaro per il lavoro perduto durante
la quarantena; questo vale ad esempio per chi deve effettuare la quarantena
obbligatoria dopo un viaggio in un Paese a rischio, lista in cui c’è anche la
Turchia dove molti immigrati o tedeschi di seconda generazione hanno le loro
famiglie.
(fonte Corriere della sera)