Fedez ha riportato a galla un vecchio ingombro: la censura dentro la Rai.
Un fantasma che improvvisamente ha ripreso di nuovo corpo.
Aldilà della vicenda del rapper il problema è dunque la censura.
Opinione diffusa è che ci sia sempre stata, molto più concretamente ormai sotto forma di autocensura a cui si sottopongono, diversamente da Fedez, tanti altri. Troppi.
In passato la Rai ha raggiunto vette folli di piccola e media censura.
Una vittima illustre è stato il film di Giuliano Montaldo “Sacco e Vanzetti”.
La Rai l’ha censurato, piuttosto a lungo. Vediamo.
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Trent’anni fa – intorno al 1990 – in occasione di un reportage sulla censura in Italia che feci per l’Europeo mi imbattei in tante piccole, e grandi mostruosità.
Giuliano Montaldo me ne riferì una. E riguardava la Rai.
Montaldo mi rivelò che il suo film “Sacco e Vanzetti” era stato amputato dalla Rai nell’ultima battuta che Barlomeo Vanzetti (interpretato da Gian Maria Volonté) fa prima di venir legato alla sedia elettrica.
Cioè: Viva l’anarchia.
Quella frase era stata eliminata, così si presentava la copia “riformata” del film presente nella cineteca Rai. Montaldo mi disse che stava protestando ma che non si capiva chi avesse apportato quel taglio…
Scrissi tutto questo. Nessuno aprì bocca. Da allora non me ne sono più occupato.
Ho controllato oggi 5 maggio 2021. Il film è restaurato così com’era in originale. La battuta di Vanzetti c’è.
Allora questa mattina ho chiamato di nuovo Giuliano Montaldo che mi ha detto che in seguito alle sue proteste il film fu infine riportato all’originale. Bene. Però per anni e anni (il film era uscito nel 1971) la Rai l’ha riproposto in versione “amputata”…
Che simili mostruosità continuino ad essere perpetrate è francamente inaccettabile.