Gli ebrei di strada hanno avuto in Europa una loro lingua segreta, un misto di yiddish, tedesco ed ebraico con puibnte anche di italiano. Il Rotwelsch.
Che poi era la lingua dei poveracci in senso lato, gente di strada appunto, non a caso poi definita lingua dei ladri, documnentata dal ‘400 in poi in Europa
Una lingua in cui pane si dice lechem e ladro ganef. Con prigione che è bau, poliziotto puhler, Bello il cesso del carcere.
Un libro americano entra nel merito, c’è un ottimo articolo su Moked che ne intervista l’autore. Parliamo di “The language of thieves”, di Martin Puchner, W.W.Norton Company è l’editore, prezzo sui 26 dollari (21 euro circa). Il sottotitolo è “Ossessione della mia famiglia con il codice segreto che i nazisti cercano di eliminare”
Puchner che dirige la Norton Anthology of World Literature insegna ad Harvard.
L’unico accenno che conoscevo era in Meyrink, nel suo “Golem”. Negli Stati Uniti qualcosa di simile era accaduto negli anni ’30 con gruppi fuorilegge.