Giulia Spizzichino è morta. L’avevo accompagnata pochi giorni fa alla scuola media Di Consiglio, a Casette Rosse, fuori del Raccordo, sulla Tiburtina in direzione di Guidonia. Sette parenti che portavano il cognome di Di Consiglio, il suo ramo materno, sono stati uccisi alle Fosse Ardeatine. Ventisei i suoi parenti spazzati via dalla Shoah, undici di loro erano bambini.
Giulia che aveva 90 anni ha parlato a lungo quella mattina della sua storia, che nel 1994 l’aveva spinta ad andare in compagnia dell’avvocato Marcello Gentili in Argentina a chiedere l’estradizione del capitano delle Ss Erich Priebke. I due erano andati sulle Ande, in quel paesino dall’aria alpina che è San Carlos di Bariloche, dove Priebke si era nascosto. L’Italia ne chiese l’estradizione, la rogatoria del ministro della giustizia il liberale Alfredo Biondi che era peraltro un avvocato, fu respinta dall’Argentina di Menem. Chiedeva solo di processare Priebke per omicidi. Richiesta respinta. Fu un giornalista
americano della Cbs, che aveva materialmente scovato Priebke nel suo rifugio, a suggerire di chiedere l’estradizione per aver leso i diritti umani, un crimine che non è prescrivibile.
Fu fatta una seconda richiesta, ma forse la mossa più importante la fece lei quando si fece intervistare alla tv argentina oer raccontare la sua storia. Avrebbero voluta farla comparire in studio con l’accusato, lei non accettò e si fece intervistare in uno studio separato.
Priebke fu alloira estradato, poi fu processato e infine scandalosamente assolto. Una vergogna contrastata da una sommossa quella sera nelle strade intorno al Tribunale. Fu impostato allora un secondo processo e finalmente Priebke fu condannato.
Da allora Giulia Spizzichino ha continuato a testimoniare la sua storia.
A Casette Rosse lasciò quella mattina un centinaio di rafazzi commossi. Sulle pareti dell’aula avevano scritto di lei, della Shoah, degli ebrei e dei nazisti.
Anche lei si era commossa. Erano i giorni di Goro, dell’intolleranza contro gli immigrati. Ai ragazzi di Casette Rosse lasciò quella mattina un messaggio di tolleranza e di solidarietà.