Fuori dai partiti, le donne si autoconvocano in un’imponente manifestazione a Roma che solo la supponenza e la cecità possono non vedere. Non sarà comunque né la prima né l’ultima volta che i media, peraltro non in fase di massima coincidenza col mondo reale, snobbano la realtà.
Eppure la novità si presentata sotto gli occhi di tutti. Non tanto per i termini numerici – 200 mila? – quanto per la qualità dell’avvenimento. A Roma sono sfilate storie, facce, generazioni diverse in un movimento al 95% di donne, con un richiamo al presente, alla vita di ogni giorno, alla socialità, al futuro. Il tutto in una forma quasi del passaparola, della libera convinzione di doverlo fare, di doverci essere, di far vedere che un altro mondo è possibile…
I media però sono andati in genere altrove, magari da Grillo…
E’ grave la sottovalutazione? Certo che è grave. Il mondo esiste, eccolo qua, però c’è chi non se ne vuole minimamente accorgere. Eppure è stata una ventata di sano ottimismo questa ribalta di tante persone, molte delle quali giovani e assai giovani. Non rientrano negli schemi previsti, è vero. Ad aggravare la sottovalutazione c’è poi anche il fatto che questa realtà ha mosso i suoi passi lontano, pensate, in Argentina dove è nato lo slogan “Niuna de meno”. Non è una ventata solo italiana, le donne immigrate che erano in corteo ce lo ricordano.
Ne risentiremo parlare?