Assunta Lalli, Marisa Marisi, Francesca Valentini, Cosetta Burchi, Giuliana Rosseti, Iolanda Caselli, Lina Romanelli, Ines Rossi…
Le grandi donne di Cavriglia. Oggi a Castelnuovo dei Sabbioni, una frazione del comune aretino, il 2 giugno si festeggia così: convocando in piazza le otto donne che votarono nel 1946 per la Repubblica. Donne di oltre novanta anni, quasi tutte mogli di minatori che hanno dato il sangue per queste terre magnifiche alle pendici del Chianti dove c’era la lignite, grandi giacimenti che per anni hanno accolto il duro lavoro dei minatori del Valdarno in un’epopea prolertaria non molto conosciuta. Il loro capo, Attilio Sassi, un sindacalista straordinario che era soprannonimato “Bestione”, è stato uno dei grandi carcerati del regime fascista.
Ma ecco quello che ha scritto oggi su Facebook il Comune di Caviglia per l’incontro del pomeriggio con le elettrici del 1946:
“Molte di loro racimolarono pochi risparmi per comprare un vestito nuovo. Molte di loro fecero la fila composte fin dalle prime luci dell’alba di fronte al seggio elettorale di riferimento. Molte di loro sentirono per la prima volta nella storia di questo paese la nitidissima sensazione di appartenenza totale ad un popolo libero davvero. Loro che avevano seppellito i nostri caduti, che avevano raccolto i cocci di tutte le guerre passate e che avevano ricomposto il vaso italiano. Loro che avrebbero partorito la Repubblica, anche nella nostra terra. E’ proprio per questo che oggi alle 17 in occasione dell’inaugurazione della piazza di Castelnuovo dei Sabbioni, abbiamo pensato di invitare le otto donne del nostro territorio ancora in vita che 70 anni fa, a 21 anni, andarono a votare al Referendum Istituzionale.
A loro consegneremo la Benemerenza Civica del nostro comune. Perché nessuno più di loro, simbolo di tutte le donne, la merita. Non mancate”.
Le grandi donne di Cavriglia…