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Studiosi e funzionari dei Beni Culturali contro le misure “scellerate” del governo Renzi

Archeologi, funzionari delle soprintendenze, studiosi, bibliotecari, precari dei beni culturali…E ancora qualche rappresentante politico, di quelli più vicini alla tematica sollevata, la salvaguardia dei beni culturali italiani messa in discussione dall’operato del governo. Tutti in piazza oggi a Roma per denunciare gli strappi che l’esecutivo – Renzi ma anche Franceschini – sta infliggendo al fronte dei beni culturali.

 

“Per chi stanno modificando la Costituzione? – ha chiesto nel suo intervento Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte Costituzionale -. Lo fanno per le multinazionali, per le banche, per la finanza…”. E ancora: “Bisogna difendere i beni che sono del popolo, non del governo”.

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Prese di mira dalla manifestazione “alcune decisioni scellerate”, come le ha definite Tommaso Montanari storico dell’arte e tra gli organizzatori dell’iniziativa, il primo a prendere la parola a Piazza Barberini dove si è concluso il corteo partito da piazza della Repubblica.

“Stanno sradicando l’articolo 9 della Costituzione – ha detto -, noi chiediamo di abrogare lo Sblocca Italia che consegna il paese ai padroni del cemento e del petrolio. Bisogna che venga ritirato il silenzio assenso. Bisogna rinunciare al ponte sullo Stretto. No al mobbing contro i lavoratori del Mibac. No ai fondi destinati a pochi beni e sottratti così al 90% delle istituzioni culturali che come le biblioteche e gli archivi annaspano in gravissime difficoltà”.

Dal palco è stato denunciato anche il Codice etico dei beni culturali che impone il silenzio ai funzionari e che innesca provvedimenti che Montanari non ha esitato a definire “misure fasciste”.

E ancora: “Basta col volontariato che deve supplire alla riduzione progressiva degli organici. E no anche ai musei supermercato…”.

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Scontento assai diffuso e inizio, con oggi, di una mobilitazione che è stato annu ciato dovrà proseguire. A dar manforte ai funzionai del Mibac sono intervenuti oggi urbanisti come Vezio De Lucia e Paolo Berdini, storici soprintendenti come Piero Guzzo, archeologi di rango come Rita Paris, studiosi come Fausto Zevi e Piero Meogrossi, la fondatrice di Italia Nostra Desideria Pasolini dall’Onda, Vittorio Emiliani, Nicola Caracciolo, Valerio Magrelli, Vincenzo Vita, Fernando Ferrigno, Pancho Pardi…E poi i parlamentari Walter Tocci, Piero Fassina e Serena Pellegrino, con la segretaria della Cgil Susanna Camusso. Tra i consiglieri municipali Nathalie Naim.

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Ad ascoltare i vari interventi, compresi quelli di precari e sindacalisti, anche le opere del Bernini presenti in piazza Barberini ed evocate all’inizio da Montanari.

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