Strage del 13 novembre a Parigi: come è stato arrestato il terrorista jihadista Salah Abdesalam a Molenbeek in Belgio?
Il 18 marzo il giornale francese OBS con un articolo di Violette Lazard rompe il silenzio sulle operazioni in corso in Belgio. A Forest in un appartamento è stato trovato su un bicchiere il dna di Salah.
A quel punto le operazioni della polizia belga vengono accelerate.
La notizia del dna era nota anche a qualche giornale belga che però per pressioni giudiziarie non l’aveva pubblicata.
A tradire Salah è stata una telefonata, quella con cui chiedeva aiuto a un conoscente. Il telefono sotto controllo ha consentito di intervenire poi in Rue Quatre Vents e catturare il terrorista.
Secondo un reportage di RTL, giovedì 17 marzo, il giorno precedente l’operazione, la polizia ha filmato il rito funebre per Brahim Abdeslam, fratello di Salah, fattosi saltare a Parigi.
Tra i presenti era stato identificato Abid Aberkan, a cui Salah si era rivolto cercando un nuovo nascondiglio per sè e per il complice Amine Choukri dopo la perquisizione dell’appartamento in rue du Dries a Forest martedì 15 marzo.
Aberkan aveva sistemato Salah e Choukri nella cantina di sua madre Djemila M., al 79 di rue des Quatre Vents, a Molenbeek, dove è poi avvenuto l’arresto.
Al 79 di rue des Quatre Vents veniva consegnata troppa pizza per quante persone vi fossero domiciliate.
Si parla anche di soffiata anonima, forse di un vicino, e di un video del funerale di Brahim Abdeslam girato con uno smartphone, forse per farlo vedere a Salah che non aveva potuto assistervi.
Qui di seguito il titolo e il sommario dell’articolo dell’Obs del 18 marzo che ha fatto accelerare l’operazione: