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Le bocche cucite d’Europa

bocche

Il silenzio delle intelligenze d’Europa è agghiacciante. Ricorda quello di fronte alle leggi razziali contro gli ebrei. Anche allora bocche cucite. Come si fa a non gridare contro questa infamia che l’Europa, la benestante Europa nonostante tutto, sta facendo contro i profughi dalla guerra che chiedono asilo?

 

Gli intellettuali europei tacciono, come inebetiti forse di fronte a tanta barbarie. Ma anche come spettatori inerti, a cui è stata tolta la parola. Tacciono per consuetudine, ormai, per viltà, per perbenismo. Bocche cucite, compiacenti. Non sento voci levarsi come si dovrebbe contro l’infame accordo che spaccia come “rimpatrio”, verso la Turchia, questa Turchia, ciò che ha un solo nome: “deportazione”. Deportazione di povera gente in fuga dalla guerra, senza più niente, sola con i figli e qualche anziano, un popolo di disperati.

Ci si chiede come faranno i commissari di queste miserabili commissioni a decretare che un siriano ha ragione a chiedere asilo e un altro no. Su quali basi avverrà questo assurdo baratto col regime di Erdogan, a cui dare un profugo per riaverne un altro…

In Grecia popolazioni solidali fanno del loro meglio per aiutare i profughi. A Lesbo come in altri posti. Il governo greco fa pena, col suo Tsipras a suo tempo molto vociante e che ora tace. Tace dsel resto come tacciono le intelligenze di tutta Europa. Che vergogna. Si leggano i versi di Bertolt Brecht, essi valgono ancora. “Prima vennero a prendere gli zingari…”. Vergogna.

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