Condannata AliCè, nota street artist, per disegni fatti a Bologna in alcune aree degradate.
Il Pm aveva chiesto l’assoluzione.
Il giudice l’ha voluta condannare a 800 euro di multa.
Franceschini non ha nulla da dire?
(nella foto un muro di AliCè a Berlino)
(ANSA) – BOLOGNA, 15 FEB – Ottocento euro di multa per AliCè, condannata per imbrattamento dal tribunale di Bologna.
La sentenza per la nota street-artist Alice Pasquini è stata letta nel pomeriggio dal giudice monocratico Gabriella Castore: era stata denunciata dalla Polizia municipale e poi è finita a processo per aver impresso alcuni dei suoi disegni sui muri della città.
La denuncia risale a ottobre 2013 e il provvedimento, nei giorni successivi alla notizia, aveva fatto discutere. Fu organizzata anche una manifestazione in sua solidarietà, con tanto di performance artistica sulla staccionata che delimitava il cantiere sotto le Due Torri.
AliCé non era presente in aula. Il suo difensore, avvocato Stefania Martelli, ha detto che la sentenza “verrà sicuramente appellata”. Il pubblico ministero, nella scorsa udienza, aveva chiesto l’assoluzione.
“Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato”, commenta Alice Pasquini. “Ho evitato di parlare di questo procedimento – dice la street-artist – avendo fiducia che venisse riconosciuta dalla giustizia l’infondatezza dell’accusa, in cui non mi riconosco. Adesso sono molto delusa”.