Informazioni che faticano a trovare spazio

Mario Dondero, quella foto magica del 1959…

 

Mario-Dondero-Il-gruppo-degli-scrittori-del-Nouveau-Roman-1959La foto del “Nouveau Roman” ha qualcosa di magico. Dunque Mario Dondero è a Parigi ed è incaricato dall’Illustrazione italiana di fare una foto alla nuova corrente letteraria francese, che in quel momento – siamo nel 1959 – fa da battistrada alla letteratura mondiale.

Mario Dondero ha 31 anni, la voce tranquilla, la decisione nascosta dentro la sua piccola statura. Sa che è quasi impossibile fotografare l’invisibile Samuel Beckett. E’ lui l’osso più duro del compito del fotografo. Dondero va a bussare alle Editions de Minuit, chiede di parlare con l’editore principe del “nouveau roman”, quell’uomo alto e magro che fa tutte quelle copertine bianche bianche con quei titoli e quei testi spesso privi di punteggiatura, insomma Jerome Lindon. Senza Lindon che chiamerà poi i suoi scrittori su quel marciapiede davanti alla casa editrice la foto non si può fare.

Ed ecco allora il miracolo, quello che ha fatto scrivere: senza questa foto il nouveau roman forse non esisterebbe.

Esagerazione, certo. Ma quella è una foto tutt’altro che improvvisata. E’ una foto di gruppo cercata, accarezzata, voluta.

Ed eccoli dunque in ordine un po’ sparso, con una sola donna nel gruppo (Nathalie Sarraute) un po’ come capita al tempo (anche nella foto romana degli artisti del Tridente c’è una sola donna, Giosetta Fioroni), gli scrittori si sottomettono al piccolo Dondero. Guardateli, nessuno guarda verso Dondero, sono come comparse di se stessi eppure così reali. Guardate i piedi della Sarraute…E Beckett che studia Pinget, che allenta la morsa fumando (una Gauloise?)…E Mauriac, cosa fa Mauriac?

Si parte da sinistra, lì c’è il capofila del movimento, Alain Robbe Grillet, poi accanto Claude Simon (futuro Nobel), Claude Mauriac, l’editore Jerome Lindon, Robert Pinget, Samuel Beckett l’immenso e rugoso Beckett, Nathalie Sarraute e infine Claude Ollier. Più Mario Dondero che scatta e non si vede, ma c’è. La foto uscì nel 1960 sulla rivista e rese Mario Dondero celebre nel mondo.

E’ tutto qua e più che uno scatto è un capolavoro di un grande fotografo che avrebbe fatto tanta strada.

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