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Elezioni impossibili in Turchia: dopo la mattanza di Ankara annullare la scadenza di novembre

Bilancio terribile della strage di Ulus a Ankara: quasi 90 morti. E centinaia di feriti. Colpiti i curdi di Demirtas, il partito moderato rivelazione delle ultime elezioni.

La strage richiama le due precedenti di giugno (Diyarbakir) e luglio (Suruc), ancora una volta contro i curdi. Principali accusati, allora, l’Isis e i servizi segreti turchi.

Ora il Pkk ha annunciato il cessate il fuoco unilaterale. Dopo i bombardamenti turchi dei curdi che in Siria combattono l’Isis  il Pkk aveva reagito riprendendo le ostilità, con attentati e attacchi alle guarnigioni militari.

Erdogan si ritrova sotto accusa: in ogni caso le bombe, che i manifestanti di Ulus hanno  definito “bombe di stato”, impediscono una campagna elettorale normale. L’ipotesi che a farle esplodere siano stati kamikaze dell’Is non risolve il problema: in queste condizioni è difficile ipotizzare elezioni.

 

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