La “linea”. La corruzione in Guatemala
Un report per questo blog di Victor L. Santamaria Vieyra e di Andrea Frustaci
Da San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico
Siamo in Guatemala America centrale tutto inizia nel maggio 2014, “un gruppo di importatori coinvolti in attività di contrabbando vengono accusati di avere contatti con una rete di mediatori doganali”, da qui si sviluppano le prime indagini. Un Coordinamento composto da membri di istituzioni nazionali ed internazionali, persegue per otto mesi una linea di investigazione attraverso l’analisi scientifica e documentale” è ha individuato un ben organizzato sistema all’interno della Soprintendenza di amministrazione (SAT. la struttura fiscale del Paese); le guardie e i Broker doganali sono il primo anello della catena di una struttura interna composta anche da componenti delle linee medio alte della catena di comando del SAT, e parallelamente c’è anche una struttura esterna che raggiunge i più alti livelli del governo guatemalteco, il primo ad essere evidenziato è stato il segretario particolare del vice presidente, Juan Carlos Monzon Rojas, che a quel tempo non è stato arrestato perché in Corea del Sud.
La Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala (CICG *), in un comunicato stampa del 16 Aprile 2015, afferma che, in coordinamento con il procuratore speciale contro l’Impunità (SFIC) e il Pubblico Ministero, si è riusciti a smantellare un rete di frode doganale, composta, in quel momento, da 21 persone, tra cui Monzon Rojas, assieme al direttore e l’ex direttore della SAT, Alvaro Omar Franco Chacon e Carlos Enrique MuñozRoldan.
I membri della struttura investigativa , attraverso l’analisi e il monitoraggio di 66.000 sessioni di intercettazioni, 6000 comunicazioni elettroniche e fascicoli documentali, a la valutazione di esperti finanziari riesce a ricostruire il funzionamento della rete e, di conseguenza, individuare e attribuire con precisione le responsabilità penale dei soggetti coinvolti
I broker appartenenti alla rete disponevano di un numero di telefono conosciuto come ‘linea’, che li metteva in contatto con il primo livello della struttura, composto da funzionari della SAT. Le indagini hanno altresì svelato che sia i broker che le guardie doganali rispondevano, secondo una linea gerarchica definita, a un gruppo criminale esterno al SAT. Di fatto i dirigenti di medio e alto livello del SAT erano connessi e sottoposti gerarchicamente ai membri di questa struttura (in italiano si direbbe Loggia) costituita di fatto da fatto da coloro che prendevano decisioni le decisioni strategiche su chi doveva pagare meno tasse alla dogana, e più in generale nel determinare la politica di entrate doganali, e, infine ma non solo, il posizionamento di alti funzionari della SAT.
Prima che finisse il mese di aprile quindicimila guatemaltechi si sono concentrati in Piazza della Costituzione nella capitale per chiedere le dimissioni del Presidente e Vice Presidente, iniziando una pressione popolare costante ma tranquilla, assieme ad altre migliaia e migliaia fuori dalla piazza, manifestando più volte per chiedere giustizia. Alla fine di agosto sono si è calcolato che almeno un milione di guatemaltechi ha protestato nelle strade e nelle piazze.
Questi avvenimenti sono stati monitorati costantemente da BBC World,e secondo la giornalista Gabriela Torres: “Lo scandalo ha scosso una classe media guatemalteca storicamente passiva.
In particolare il giorno in cui venne alla luce il caso, un giovane uomo attraverso Facebook ha invitato un gruppo di amici per uscire in strada e protestare. In pochi giorni, circa 10.000 persone avevano confermato la loro presenza all’aperto sotto la chiamata hashtag#RenunciaYa. La pubblicazione della manifestazione in un giornale locale, la partecipazione di altri movimenti e personalità influenti e la diffusione attraverso altre reti sociali ha in breve catturato l’attenzione dei media nazionali.
Anche in seguito a questo scandalo nel mese di maggio 2015, si è avviato un processo elettorale di rinnovamento complessivo degli organi nazionali e locali di governo del Paese: più di 3.300 posizioni, tra cui il presidente e il vice presidente, i deputati distrettuali, deputati nazionali, i membri del Parlamento centroamericano (Parlacen) oltrechè sindaci e consiglieri comunali. Il primo turno elettorale si è tenuto lo scorso 6 settembre. L’universo politico-elettorale guatemalteco comprende 28 organizzazioni politiche, anche se non tutti presentano candidati per ogni carica elettiva.
L’analisi e la valutazione di queste candidature comporta una particolare attenzione. Il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) ha approvato la stampa 8,2 milioni di schede elettorali per ciascuna elezione: Presidente e Vice Presidente, 31 deputati al Congresso eletti sulla base di liste nazionali ; 127 deputati eletti nelle circoscrizioni regionali; 338 consigli comunali e 20 deputati e 20 supplenti regolari al Parlamento centroamericano, laddove si rende necessario, il ballottaggio si terrà il prossimo 25 ottobre
Il corpo elettorale complessivo è composto da 7.556.873 guatemaltechi che possiedono i requisiti per esercitare il loro diritto di voto, il 54% sono donne delle quali oltre 1.160.000 sono analfabete , il 57% degli elettori ha un età compresa tra i 18 ei 40 anni;
Questo attivismo civico anche grazie all’utilizzo dei social network, secondo gli esperti, è “uno di quei momenti che capitano solo ogni 20 anni, una mobilitazione di grande entità, si può parlare di una opportunità unica” che si è venuta a determinare dalla congiunzione di diverse circostanze e dall’azione e dal ruolo svolto da alcun e figure chiave, come lo sono stati il Commissario Ivan Velasquez Gomez e l’ambasciatore americano Todd Robinson.
Secondo l’ex relatore speciale dell’ONU in Guatemala, Frank LaRue, “il 60% della droga venduti in Stati Uniti passa attraverso il Guatemala “, così la questione centrale dal punto di vista di Washington è rappresentata dal narcotraffico e dall’immigrazione irregolare.
Un supporto alla protesta dei diversi gruppi civili si sono aggiunti anche i mezzi di comunicazione di massa e la questione “corruzione” è entrata nel lessico e nel dibattito quotidiano della gente guatemalteca. Tuttavia in queste discussioni e nel pensare comune emergono anche elementi di frustrazione. Dal discorso per le strade durante le proteste che comunque hanno determinato grandi cabiamenti, lo scandalo corruzione nel SAT, mostra ciò che la gente pensa sulla questione delle elezioni, che non vengono percepite come una opportunità per raggiungere una soluzione al problema, ma vengono percepite come un momento di perpetuazione del sistema corrotto e mafioso.
Il momento chiave della vicenda “corruzione” si è verificato a maggio quando la vicepresidente Roxana Baldetti si è dimessa dal suo ufficio “per motivi personali” dopo che poche settimane prima era stata velata la rete di corruzione, dichiarando alla nazione “a tutti voi si dovrebbe dare la certezza che nessuno al più alto livello dello Stato è coinvolto in questa struttura”.
Ciò però non ha sedato le proteste che, anzi sono cresciute quando il cosiddetto “Gruppo dei Sette”, dimostrando la sua grande capacità di mobilitazione e organizzazione della protesta ,ha lanciato una serie di comunicazioni e strategie d’azione: chiarisce l’obiettivo della protesta che sono la messa in stato d’accusa e le dimissioni dei vertici dello Sato, vietano la partecipazione di incappucciati alle manifestazioni, invitano i manifestanti segnalare e isolare chi minaccia di contrastare l’iniziativa pacifica e ricorrono di forte ai tribunali per garantire il loro diritto di protestare. Nonostante l’enorme partecipazione del pubblico, non si può però affermare che vi siano segnali significativi di sommovimenti sociali che vadano oltre la stagione elettorale che, nel primo turno del 6 settembre ha fatto emergere come candidati alternativi due figure che rappresento in tutto e per tutto la continuità con i centri di potere guatemaltechi: Jimi Morales un ex comico legato strettamente al potere militare (il capolista del suo partito è un ex generale) e la moglie del Presidente uscente, attualmente incarcerato, né, per il momento, sono emerse proposte chiare possano cristallizzare le aspirazioni di queste proteste.
(*) NOTE: La Commissione internazionale contro l’impunità in Guatemala (CICG), è stata creato sulla base dell’accordo firmato tra le Nazioni Unite e il governo del Guatemala il 12 dicembre del 2006, ratificato dal parte del Congresso del Guatemala, il 1 ° agosto ed è entrato in vigore il 4 settembre 2007. Si tratta di uno strumento per rafforzare lo stato di diritto, che può esercitare azioni penali dinanzi ai tribunali nazionali e ha potere di indagine e può partecipare a un numero limitato di casi difficili e sensibili, ha inoltre il compito di operare al rafforzamento delle politiche pubbliche del paese, nonché per rafforzare le istituzioni del settore giustizia, ha molte delle caratteristiche di un procuratore internazionale, ma opera sotto la giurisdizione della legge guatemalteca.
La commissione, inoltre elabora proposte per le riforme giuridiche, lavorando a stretto contatto con i membri selezionati del Ministero Pubblico e la Polizia Nazionale Civile per sviluppare l’esperienza e la competenza nelle indagini e azioni penali, oltre a fornire l’assistenza tecnica a queste e ad altre istituzioni della giustizia, sostiene istituzioni statali nell’indagare le attività dei gruppi illegali e forze di sicurezza clandestini, individuando le sue strutture ed i suoi legami con funzionari e gruppi di criminalità organizzata, definiti come gruppi che commettono atti illegali e che riguardano il godimento e l’esercizio dei diritti fondamentali della popolazione.
La CICIG è un organismo indipendente nei settori politico, finanziario e organizzativo, ha istituito un fondo fiduciario amministrato dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo del Guatemala, il suo finanziamento deriva attraverso contributi volontari. (Continua)
Potete vedere quanto segue:
http://www.guatemalaelecciones.com/
i due candidati alla presidenza, Sandra Torres e Jimmy Morales: