Anna Baldinotti è morta tre anni fa. Era la sorella di Bruno, un giovane soldato italiano che l’8 settembre combattè contro i tedeschi e fu ucciso. Anna ha lavorato a lungo al Museo di via Tasso, di cui ricorrono ora i 60 anni. Tre anni fa è morta in una Casa di riposo. E poi? Poco tempo fa qualcuno ha portato a Via Tasso la medaglia d’argento conferita alla memoria di Bruno Baldinotti. L’aveva trovata su una bancarella a Porta Portese. Difficile sapere come fosse finita lì…
Il Museo ora le dedicherà uno spazio, la medaglia ritrovata. Di Bruno Baldinotti nella bacheca a pianterreno sono conservate le poche cose rimaste dopo il suo sacrificio(la gamella…): Bruno che era un carrista è rimasto carbonizzato nel suo piccolo mezzo col quale aveva tentato di contrastare su viale Baccelli, poco sopra le Terme di Caracalla, l’avanzare di una colonna tedesca. C’è una lapide lungo la strada che lo ricorda. La medaglia di Bruno Baldinotti… (qui di seguito ecco un articolo che ho scritto anni fa sul Corriere):
“Non scapparono tutti, mio fratello Bruno mori’ sparando ai tedeschi”
Battaglia di Porta San Paolo, 10 settembre 1943: il sacrificio del caporal maggiore Baldinotti ricordato dalla sorella “Non scapparono tutti, mio fratello Bruno mori’ sparando ai tedeschi” “Non tutto l’ esercito italiano abbandono’ Roma ai tedeschi. Ci furono anche quelli che come mio fratello, il carrista Bruno Baldinotti, affrontarono i tedeschi morendo. Erano pochi, furono lasciati da soli, ma hanno combattuto…” Per Anna Baldinotti sorella del giovanissimo caporal maggiore Bruno, un ragazzo di appena 18 anni, morto nella battaglia di Porta San Paolo, la verita’ e’ tutta li’ . L’ ultima volta che l’ ha visto era la sera dell’ 8 settembre ‘ 43. Suo fratello era passato da casa in via dei Querceti al Celio con la solita pagnottella presa nella caserma del IV reggimento di stanza alla “Regina Elena” sulla Tiburtina. Li’ , dalla radio, apprese dell’ armistizio. Era un bel ragazzo, aveva studiato ragioneria, amava il disegno, avrebbe voluto fare un corso d’ arte, portava i fratelli minori compresa Anna (erano sei in tutto) a vedere Stanlio ed Ollio al cinema. Quella sera chiese al padre, un rappresentante di commercio: “E adesso?”. “Sei un soldato – gli rispose il padre – consegnati al tuo capitano e mettiti ai suoi ordini”. Ed e’ cosi’ che fece il carrista Baldinotti, infilandosi dentro un carro M15, una specie di scatoletta di latta corazzata. Il 10 settembre era quello pero’ il primo mezzo corazzato destinato ad affrontare i tedeschi a Porta San Paolo. Erano le 15,30 e in viale Baccelli, proprio sopra le Terme di Caracalla, il carro di Baldinotti scendeva lentamente seguito da quello del sottotenente Fioritto. La colonna dei tedeschi era annidiata tra le sterpaglie, con cannoni da 88 e da 37 mm. Baldinotti li vide, fermo’ il carro e il cannoncino fece fuoco. I tedeschi risposero. Il carro di Baldinotti fu colpito, Baldinotti e il suo conmpagno Carlo Lazzerini erano rimasti feriti. Ma il carro italiano continuo’ a sparare eliminando due postazioni di cannoni da 37. Poi, trafitto da 14 colpi che avevano attraversato quelle lamiere sottili, il carro prese fuoco. E dentro rimase solo cenere insieme a pochi resti anneriti, conservati in una bacheca del Museo di via Tasso. “Fu mia sorella Adriana – ricorda Anna Baldinotti – a infilarsi poi nel carro rimasto in viale Baccelli e a raccogliere in una mezza federa tre monete, un cucchiaio, la gamella annerita, dei bossoli…” Di Bruno a casa resto’ solo una “Settimana enigmistica” appena cominciata. Al 24 orizzontale (nuovi carri armati tedeschi) aveva risposto: “tigri”. Paolo Brogi LA CERIMONIA Il Presidente Ciampi oggi a Porta San Paolo Questa mattina il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ricordera’ la battaglia di Porta San Paolo partecipando alla commemorazione in forma ufficiale. Alla cerimonia che si tiene alle ore 9 parteciperanno anche il sindaco della citta’ Walter Veltroni e il ministro della Difesa Antonio Martino. Subito dopo la commemorazione il presidente Ciampi deporra’ nel Parco della Resistenza una corona in memoria dei caduti e dei valorosi che contrastando l’ esercito tedesco persero la vita durante gli scontri del dieci settembre ‘ 43.