Incontro affollato mercoledì pomeriggio all’Altra Economia di Testaccio, a Roma, per Erri De Luca e la libertà di pensiero. Breve sunto serale.
Moni Ovadia giunto dalla Sicilia all’inizio ha ricordato quanto sia “pesante” l’opera della Tav in Val di Susa e ha rivendicato la posizione assunta da Erri De Luca.
Lidia Ravera ha speso il suo intervento per ribadire quanto le parole di uno scrittore siano leggere e utili, certamente fuori di un’aula di Tribunale.
Massimniliano Smeriglio ha ricordato che il reato contestato è un reato di opinione e che le parole sono perdonate di meno se a pronunciarle è uno scrittore, peraltro famoso anche per la sua biografia.
Antonio Pennacchi ricordando di essere a favore della Tav, degli inceneritori e dell’industrialismo, ha ricordato invece il suo debito di riconoscenza come scrittore verso Erri De Luca per l’aiuto avuto come scrittore-operaio all’inizio. E ha rivendicato accanto all’articolo 21 della Costituzione anche l’articolo 33: l’arte e la scienza sono libere.
Per Vauro la parola è ascolto e movimento. La libertà di parola, ha detto, se la sta prendendo il potere, che sta desertificando la parola.
Riccardo Mannelli ha distinto l’intellighentzia che non era presente, quella di regime, dai reietti (i presenti) Per Mannelli è stato importante stare accanto oggi a Erri De Luca. E ha proposto di fare il ritratto a tutti i sostenitori di Erri, per esibire i ritratti poi in Tribunale a Torino…
Paolo Brogi ha ricordato la lezione di don Milani processato per apologia di reato (renitenza alla leva) negli anni ’60. E ho stigmatizzata la pavidità di chi si è sotratto oggi al sostegno a De Luca, visto che l’appello in suo sostegno nato in Francia ha ricevuto un appoggio incerto in Italia…
Fulvio Abbate ha ribadito la sensazione di trovarsi in un deserto. Al dominio, ha detto, si risponde col sabotaggio. Ricordando di “essere una testa di cazzo in proprio”. Infine ha mostrato ribrezzo mostrato alla bigiotteria culturale, eredità a suo dire di Veltroni.
Infine Tano D’Amico ha messo i riflettori sul maccartismo che divide tra cattivi e buoni: i primi a favore di chi si agita, i secondi che indicano chi è cattivo…
Erri De Luca ha detto che era dal settembre 2013 che non si trovava tra così tanti correi. A uso delle forze dell’ordine che frequentano le sue apparizioni pubbliche ha ribadito che la Tav va sabotata. Erri De Luica ha detto di aver solo fatto da antenna alla protesta per allargarla, farla conoscere anche fuori dalla Val di Susa. Aggiungendo infine su un’affermazione sentita dai Pm: se le cose che ha detto De Luca le avesse dette il barbiere di Bussoleno l’avrebbero perdonato. Ma da un intellettuale no…
Interventi successivi: Giancarlino De Benedetti ha chiesto perché ci sia anche un’arte che tace.
De Luca ha risposto citando piuttosto Guernica, che ha reso indelebile quell’eccidio.
Una studentessa di giurisprudenza ha ringraziato poi Erri De Luca per aver arricchito per lei e per altri studenti il concetto reale di giustizia.
Contenti infine Bruno e Pietro che insieme ad altri, come Carmen Bertolazzi, hanno promosso l’iniziativa, totalmente autoprodotta. Partecipazione della sala con frequenti applausi. Ripresa streaming di Paolo Grassini e Tommaso. Insomma un’iniziativa andata come doveva andare.