Faenza: la tomba di U.Schleifstein
Piangipane: le tombe di T. Sulgsaser, Y. Butnik, B. Lewin, N. Jaacovi, M. Levy, M. Wieshbinski…
Coriano (Rn): la tomba di Z. Kalter
San Lazzaro (Bo): la tomba di H.H. Neumark
Vecchiarano (Fo): la tomba di Z. Altschul
Piangipane (Ra): la tomba di M. Levy
……Dedicato a chi ieri ha gridato infami insulti alla Brigata Ebraica (a Milano ma anche a Cagliari)
La storia della Brigata Ebraica comincia prima della sua formale costituzione nell’autunno del 1944. Erano stati infatti oltre 30.000 gli ebrei che si erano arruolati in precedenza volontariamente nelle varie Compagnie ebraiche nell’esercito britannico.
Le prime Compagnie sbarcarono in Sicilia nell’agosto del ’43 poi a partire da a Salerno, Napoli, Bari e Taranto svolsero azioni di soccorso della popolazione provata dalla guerra.
Alcune collaborarono allo sbarco ad Anzio nel febbraio del ’44 e alla liberazione di Roma nel giugno dello stesso anno. A Roma i soldati delle Compagnie si prodigarono in aiuto degli ebrei, riaprirono il Tempio Maggiore e le scuole ebraiche, dedicandosi all’insegnamento dell’ebraico e all’organizzazione di attività per rendere partecipe di una realtà ebraica positiva e dinamica una gioventù che aveva sofferto le ferite della persecuzione e della guerra.
Seguendo il percorso della liberazione dell’ Italia questi soldati svolsero azioni di soccorso anche al Nord.
Nel settembre del 1944, in seguito allo sforzo diplomatico dell’ Agenzia Ebraica, il governo britannico istituì la Brigata Ebraica Combattente, un’unità militare indipendente dell’esercito britannico con una propria bandiera e un proprio emblema. Nella Brigata furono arruolati 5.000 volontari che dopo un periodo di addestramento a Fiuggi, furono trasferiti sul Senio (Ravenna) dove, nell’aprile del 1945 combatterono contro i nazisti guadagnando il passaggio del fiume. Con la fine della guerra, le Compagnie vennero smobilitate e i soldati rimpatriati. Alcuni decisero di restare come civili per proseguire il lavoro di sostegno e di soccorso ai superstiti della Shoah insieme ai primi volontari civili giunti dalla Palestina contribuendo al “ritorno alla vita”delle principali comunità ebraiche italiane.
Nel cimitero inglese di Piangipane (RA) sono ricordati ogni anno 34 caduti, altri riposano a Faenza, Coriano e Udine. Vi furono anche 150 feriti e 21 decorati sul campo.