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Gazzarra sulla Brigata Ebraica: la rinuncia dell’Aned, i deportati non andranno a Porta San Paolo il 25 aprile

IL CASO

25 aprile, ancora divisioni

Aned: «Noi non ci saremo»

L’associazione degli ex deportati in polemica con altre sigle per il caso della Brigata ebraica annuncia il forfait alla manifestazione

Corriere.it 3.4.2015

di Paolo Brogi

ROMA – «Il 25 Aprile, a Porta San Paolo l’Aned–Roma (Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi Nazisti) non ci sarà!». Con un secco comunicato l’Aned denuncia il clima di intolleranza registrato negli incontri preparatori per la manifestazione del 25 aprile, come sono emersi durante gli incontri alla Casa della Memoria. E dunque l’Aned dà forfait, una rinuncia che suona come un forte grido di allarme.

La rottura

Al centro del contenzioso l’annosa questione che ruota intorno alla presenza contestuale della Brigata Ebraica e dei rappresentanti della solidarietà col popolo palestinese, fronte su cui si sono consumati nelle commemorazioni degli ultimi anni momenti di scontro. «Siamo giunti a questa amara e travagliata decisione a seguito a quanto accaduto nella riunione tenutasi presso la Casa della Memoria lunedì 30 marzo 2015, in preparazione della manifestazione/corteo per i 70 anni del 25 aprile 1945, Festa della Liberazione – denuncia l’Aned -. Dopo lunghe ore di discussione conflittuale con le organizzazioni presenti, ANPI, Partigiani Giustizia e Libertà, CGIL, Partito Comunista, Rifondazione Comunista, Brigata Ebraica, Comunisti Italiani, Unione Studenti Italiani, Patria Socialista, Centro Sociale Acrobat, Centro Sociale Link, Fronte Palestina, Rete Romana Palestina, Rappresentanza Palestina in Italia, e altre molte delle quali non si capisce a che titolo presenti, discussioni in cui le minacce e gli insulti hanno prevalso, e hanno evidenziato gli stessi inaccettabili presupposti che, nelle passate edizioni, hanno dato luogo a veri e propri episodi di intolleranza. Noi che rappresentiamo gli ex deportati, sommersi e salvati, nei campi nazisti, sia politici che razziali, non possiamo accettare che lo spirito e i significati del 25 aprile, della Resistenza e della Liberazione vengano così totalmente snaturati e addirittura fatti divenire atto di accusa contro le vittime stesse del nazifascismo. Non possiamo accettare che rappresentati della lotta partigiana, della Liberazione, siano messi al bando solo ed esclusivamente per intolleranza. Con grande tristezza nel cuore quest’anno, quindi, non ci potremo essere…».

Il ruolo della Brigata Ebraica

Il contenzioso è ancora una volta la presenza della Brigata Ebraica, il coraggioso raggruppamento di ebrei venuti dalla Palestina che risalì l’Italia combattendo nelle file della VII Armata inglese guidata dal generale Alexandfer e che ha partecipato alle fasi più cruente dello scontro con i tedeschi soprattutto in Emilia Romagna lasciando sul campo centinaia di caduti come quelli che sono sepolti nel cimitero di Piangipane (Ravenna). Cinquemila combattenti guidati dal canadese Ernest Benjamin, che brandivano un vessillo diventato in seguito la bandiera dello stato di Israele. Ede è proprio intorno al vessillo con la croce di David che si sono registrati in passato penosi momenti di scontro che ora alla vigilia di un nuovo 25 aprile hanno determinato l’accesa discussione che ha determinato la scelta dell’Aned. «A questo punto però – precisa Eugenio Iafrate rappresentante dell’Aned di Roma – faremo certamente qualcos’altro, certamente di più semplice e certamente all’insegna del rifiuto dell’intolleranza».

3 aprile 2015 | 13:21

corriere.it

(nella foto a Piangipane le lapidi dei soldati della Brigata Ebraica caduti mentre combattevano i nazifascisti per la liberazione dell’Italia)

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