Ventuno luglio 1944. Il Papa Pio XII è tra i primissimi a inviare “un telegramma di felicitazioni” a Hitler, che è scampato a un attentato frutto di una tentativo da parte di ufficiali della Wermacht e attuato dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg. Il fallimento portò all’arresto di cinquemila tedeschi che furono internati nel lager con parecchi (200 secondo uno storico) passati per le armi.
Nota bene: il Papa risiedeva anche allora a Roma e la città era stata “liberata” il 4 giugno di quell’anno dalle truppe alleate.
Eppure nonostante un governo di Roma in mano agli Alleati l’ex nunzio apostolico in Germania divenuto Papa correva querimoniosamente ad esternare la sua felicità ad Hitler per lo scampato pericolo. LO fa in buona compagnia, con la feccia collaborazionista di mezza Europa i Laval ecc)…
Questo, in buona sostanza, è stato Pio XII e ogni tentativo di accreditarlo addirittura come un salvatore di ebrei non solo è ridicolo e falso ma cozza apertamente col comportamento conosciuto di questo pontefice.