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Spiegel online: “Ma vi sorprendete
che il comandante fosse un italiano?”
Le pesantissime affermazioni di Jan Fleischhauer, uno dei columnist dell’edizione online del settimanale tedesco. Partendo dal naufragio, si lancia in un ragionamento sulle differenze tra le nazioni e arriva alla crisi dell’euro. “Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta”
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
Repubblica 23 gennaio 2012
ERLINO – Ma via, qualcuno si è davvero meravigliato che il comandante della sciagura, il capitano della Costa Concordia, fosse un italiano? L’affermazione razzista, che sa molto di complesso di superiorità ariana, non viene dai neonazisti della Npd, bensì da Jan Fleischhauer, uno dei columnist di Spiegel online, l’edizione internettiana del settimanale tedesco. E la dice lunga sull’idea che i tedeschi hanno del resto d’Europa.
“Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l’abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico?”. Pazienza per l’amnesia collettiva dei tedeschi verso prove di eroismo (vedi Cefalonia), Fleischhauer continua: “Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi con grandi gesti, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede. ‘Bella figura’, è lo sport popolare di massa italiano, cioè impressionare gli altri, anche Schettino voleva fare bella figura, purtroppo ha trovato uno scoglio sulla sua strada”.
Non è finita: l’editorialista di Spiegel online riconosce di aver scritto frasi politicamente scorrette, basate su stereotipi, sul razzismo, “sebbene – aggiunge però subito – non sia chiaro in che misura gli italiani siano una razza”. Il carattere nazionale, continua Fleischhauer carezzando forse involontariamente idee di passati regimi, è qualcosa di simile alla differenza di comportamento provocata dalla differenza tra i due sessi. E ancora: le nazioni sono diverse, per motivi climatici, e anche le lingue hanno il loro ruolo.
Il senso di tutto il ragionamento che forse sarebbe tanto piaciuto al ministro della Propaganda del Reich, Joseph Goebbels? L’editorialista di Spiegel online ce lo spiega chiaro: “Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta”. Chiaro, euro in crisi perché gli italiani sono tutti inattendibili come Schettino, magari in questo giudizio sono compresi Mario Monti e Mario Draghi in questo giudizio. L’errore di nascita dell’euro, continua il disinvolto Fleischhauer, è stato chiudere nella camicia di forza di una moneta unica culture così diverse.
Peccato che Fleischhauer si dimentichi o finga di dimenticarsi che la riunificazione tedesca fu finanziata dal resto d’Europa, perché i costi del risanamento della Germania Est in bancarotta spinsero la Bundesbank a un aumento spaventoso dei tassi. Il quale portò ad aumenti dei tassi a catena in tutta Europa, prima dell’euro, rovinando le altre economie, non quella tedesca.
Peccato anche che non menzioni il dopoguerra: la Germania ovest risorse dalle rovine in cui la guerra iniziata da Hitler l’aveva ridotta perché gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito spesero miliardi e miliardi sia col Piano Marshall per rilanciare la sua economia, sia con le spese militari per creare la Nato e difendere la Germania Ovest dall’Unione sovietica. E intanto la Germania ovest con un esercito che nella guerra fredda Der Spiegel definì ‘bedingt einsatzbereit’, cioè solo limitatamente operativo, si godeva il suo benessere consumista sotto l’ombrello atomico e militare in generale angloamericano e grazie al lavoro a basso costo dei migranti.
Allora, vogliamo parlare di carattere nazionale? Americani e britannici troppo generosi e spendaccioni per l’ex nemico, italiani, spagnoli e turchi troppo laboriosi alle linee di montaggio Volkswagen o Mercedes? E tedeschi incorregibili dopo la Weltanschauung nata da loro tra il 1933 e il 1945 secondo cui le nazioni non sono comunità di valori come nel mondo moderno, bensì solo razze come cavalli e cani?
(23 gennaio 2012)©