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Misure neo-autoritarie. Il caso Basilicata regione in mano a trivella selvaggia grazie a Sblocca-Italia, voluto da Pd, Ncs e Scelta Civica. Passo dopo passo un governo che diventa sempre più autoritario

Trivella selvaggia. E’ quanto di fatto consente il decreto legge Sbocca-Italia approvato in novembre con i voti di Pd, Ncd er Scelta Civica, contrari tutti gli altri.

Sino 45 articoli che in pratica estromettono le amministrazioni locali – Regioni e Comuni – dalle decisioni che riguardano i loro territori come nel caso delle trivellazioni.

I piani per trivellare in Basilicata – se ne occupa stasera Riccardo Iacona con “Presadiretta” su Raitre – lasciano mano libera all’Eni su un 70% della Regione. In pratica la Basilicata viene piegata a questa prospettiva, a prescindere da una valutazione ambientale per la quale le amministrazioni non hanno più alcuna voce in capitolo.

Il  9 gennaio la Regione Puglia ha impugnato il decreto di fronte alla Corte Costituzionale. La Puglia, ha spiegato Vendola, ritiene che sia incostituzionale procedere su questioni che riguardano ambiente e territorio estromettendo le amministrazioni. Intanto, in attesa che la Consulta si faccia viva, il decreto è operativo.

La legge è passata con il ricorso alla fiducia, mezzo per liquidare anche qualsiasi fronda interna (al Pd).

Di fatto questa misura insieme ad altre sta facendo assumere all’esecutivo una fisionomia decisamente autoritaria, così come ha commentato ieri la stessa presidente della Camera Boldrini criticando “l’uomo solo al comando” con estromissione dello stesso Parlamento.

E’ come se in questa progressiva forzatura di regole con un Pd che viene trascinato in blocco in un vortice di misure straordinarie si venisse a delineare un nuovo meccanismo di governo della cosa pubblica, neoautoritario e insofferente al confronto e alle regole. L’assenza di una reale opposizione – e per opposizione s’intende a questo punto non tanto le sussistenze parodistiche a destra quanto ciò che potrebbe e dovrebbe essere una sinistra rispetto a questo blocco ormai centrista che è il Pd – fa sì che in un paese imbambolato dalle quotidiane esternazioni di Renzi nessuno più pensi alla difesa di un impianto di regole democratiche che di fatto sta sbriciolandosi.

L’esempio dello Sblocca-Italia lo conferma. Passano misure che sottraggono ai cittadini il controllo sulle grandi scelte che hanno importanti ricadute sull’ambiente e sulla vita di tutti. Che fare?

In assenza di proposte particolari non resta che auspicare che sorga al più presto una diga contro questa deriva neo-autoritaria su cui non sta suonando ancora un vero campanello d’allarme. Stiamo assistendo a una rinascita degli affari priva di garanzie minime per chi li subisce e significativa solo per chi li fa. Altro che sblocca-italia.

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