Genova, 28 novembre 2014: questo è il testo della lettera di Chicca Roveri inviato ai partecipanti all’iniziativa per Mauro Rostagno a Palazzo Ducale. Il testo è stato letto da Valeria Gandus
“Quando devo scrivere qualcosa che riguarda la mia vita, riapro le porte del mio dolore che solitamente tengo chiuse per cercare di vivere al meglio il presente.
Riapro le porte dunque e provo a raccontare come se fosse un film che riguarda una donna di nome Chicca.
Quando Mauro viene ucciso ha 46 anni, io 38, siamo nel cuore della vita.
Mauro viene ucciso perché è un uomo libero e lì a Trapani si deve essere silenziosi, si può vedere e sentire, se proprio proprio si vuole, ma senza parlarne.
Mauro in tutta la sua vita ha ricercato per sé e per gli altri la libertà e per sé ha cercato di vivere una vita ricca, piena, che valesse la pena di essere vissuta.
Mauro, come dice Adriano, è somaticamente quanto c’è di più distante dalla mafia e dalla sua in cultura.
Credo sia stato facile per la mafia e per tutti quelli che non volevano arrivare alla verità tessere una trama di dicerie e fesserie varie, creare confusione.
E confusione ne è stata prodotta molta da subito e si è andati avanti di confusione in confusione.
Per sfociare nell’ottusità di un magistrato, con la sua bella squadra, che un bel giorno si è scusato con la mafia, ingiustamente tirata in ballo, e ha semplicemente detto che Mauro era stato ucciso per questioni di denaro, di gelosia e odio a vari livelli di tossici variegati.
Cosa c’è di più comodo di una donnetta, che non solo non è rimasta vedova inconsolabile, ma già prima della morte del marito, non era aliena da certe scabrosità?
Certo se Mauro fosse stato un poliziotto o un magistrato, non sarei stata usata così platealmente, ma Mauro era Trento, Curcio, Lotta continua, Macondo, India, comunità di drogati. Insomma persone fuori dalla morale comune, niente di strano che fosse morto per quisquiglie.
Finire sui giornali come puttana e ladra non è stato gradevole, ma essere addirittura la complice degli assassini è stato troppo forte.
Venivo usata contro Mauro
Io ladra puttana e assassina e lui così non era stato ucciso dalla mafia
2 piccioni con una fava
La sua morte non era bastata ci voleva un supplemento
Insieme ed uniti anche dopo la sua morte, nella denigrazione e nella menzogna.
La nostra storia d’amore in pasto a lettori trasformati in guardoni da giornalisti leggermente superficiali e un poco appiattiti sulla tesi del magistrato geniale; la nostra storia usata contro Mauro per non voler arrivare alla verità
Vi dirò solo 3 cose su un’altra donna che è stata ripetutamente maltrattata in questa storia. La prima volta aveva 15 anni, la seconda 23, la terza dai 38 ai 41.
E non c’è stato giorno però di vacanza dal ricordo e dalla mancanza
Quando Mauro è morto, la prima cosa che gli ho detto quando sono andata da lui alla macchina è ‘’ adesso sei solo’’
Parole ovviamente rivolte a me stessa
Solitudine vissuta da quel giorno con intensità e non sempre per scelta mia
IL 15 MAGGIO A MAURO E’ STATO RESTITUITO QUALCOSA. E ANCHE A ME E MADDALENA.
GRAZIE BUONA SERATA
CHICCA”