Scrive il corriere online il 7 dicembre:
“Dalle carte dell’inchiesta, coordinata dal procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma, Michele Prestipino, affiorano, intanto, altri episodi di interferenza con la pubblica amministrazione. Ad esempio una sorta di dossier per screditare il giudice del Tar che aveva firmato la sospensiva per la gara sul Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, gestita con profitto da Buzzi. Contro la giudice Linda Sandulli si sarebbe mossa di persona l’ex assessore della giunta Zingaretti, Paola Varvazzo, fornendo documenti utili al braccio destro di Carminati. In un’intercettazione, la Varvazzo fissa un appuntamento con Buzzi per passargli le carte: «Al Viminale mi ci trovi fino alle due e mezza perché poi devo andare di corsa…», dice”.
Domanda: da dove provenivano i “documenti utili” della Varvazzo? Dal Viminale? Dalla Prefettura dove era stata viceprefetto? In che qualità frequentava ancora il Ministero dell’Interno visto che era assessore regionale della giunta Zingaretti?
Le domande non sono di poco conto visto che la Prefettura pare avere in amano in questo momento la carta dello “scioglimento” del Comune di Roma – cioè l’eliminazione della situazione attuale col sindaco Marino – e ha inviato “ispettori”. E la Varvazzo?