Chi scioglie chi? Fa bene il sindaco di Roma Ignazio Marino a difendersi. E a ricordare quanto ha fatto contro affari illeciti (oggi sul Manifesto, a proposito di immobili al Pincio, di Malagrotta ecc). Il problema dei “ladri” è prima di tutto dei “controllori”. Chi ha permesso a Buzzi, Carminati & Co di rubare a man bassa negli appalti? Chi doveva controllarli?
Gli appalti per gli immigrati – sì quei “richiedenti asilo” su cui si era innescata la rivolta di Tor Sapienza – dovevano essere controllati da qualcuno? Si presume dal Ministero dell’interno e dalla Prefettura di Roma. No?
Che cosa è stato fatto per verificare come venivano spesi i fondi?
Sapere che Prefetto e ministro dell’Interno dovrebbero “sciogliere” eventualmente il Comune di Roma apre ulteriori interrogativi. Emerge in queste ore dalle carte dell’inchiesta – la vicenda la ricorda Repubblica oggi – anche il nome della viceprefetto Rita Varvazzo, assessore ai servizi sociali per Zingaretti poi dimessasi per il marito sotto inchiesta. Buzzi ci avrebbe provato anche con lei per il Cara di Castelnuovo di Porto. Non sappiamo, vedo, con quali esiti.
Insomma, fa bene Marino a difendersi e i romani che lo appoggiano come baluardo a questo punto contro la corruzione dovrebbero difenderlo.
Quanto ai politici. L’unica soluzione seria è stabilire per gli eletti e per chi ha incarichi pubblici l’anagrafe patrimoniale. In Francia il presidente della repubblica la fa. Solo l’anagrafe patrimoniale può metterci al riparo dagli illeciti più grossolani. Apprendiamo dalle intercettazioni che Luca Odevaine possiede mezzo Venezuela. Vero? Falso? Millanteria? Non sappiamo. Però inquieta.
Perché il Pd continua a ragionare come sempre. Dice oggi Roberto Morassut intervistato su Repubblica come uno che ha denunciato la corruzione: “Spero che le persone coinvolte ne escano a testa alta…”. A testa alta?
Richiedenti asilo. Mi auguro che qualche cronista vada a vedere come vivono. Vada qualcuno al Cara di Castelnuovo. E faccia due conti partendo da ciò che mangiano i 2500 richiedenti asilo di Roma. Come dormono ecc ecc. Poi se ne faccia un’informativa per tutti, a partire dagli abitanti di Tor Sapienza. E a Tor Sapienza restiamo ancora in attesa di sapere chi sono i tizi – probabili fascisti organizzati – che hanno tirato da 60 a 80 bombe carta contro gli immigrati (lo ricorda Marino nell’intervista citata) sui quali i loro probabili amici compivano intanto le ruberie che sappiamo.