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Una piazza a Genova per Mauro Rostagno

UNA PIAZZA PER MAURO ROSTAGNO. ADRIANO SOFRI A PALAZZO DUCALE
Mauro Rostagno, militante politico e giornalista, ucciso dalla mafia a Trapani il 26 settembre del 1988 a 46 anni, sarà ricordato a Genova con una piazza a lui dedicata. Lo ha deciso il Comune su proposta di un gruppo di associazioni – Arci, Comunità di San Benedetto, Libera,  Associazione per un Archivio di movimenti,  Anpi – e di tanti singoli cittadini che, alla fine di luglio, hanno presentato una petizione al sindaco. La scelta toponomastica è caduta su uno spazio nel centro storico,  adiacente a Piazza delle  Erbe e ai Giardini Luzzati, nel cuore quindi della movida e perciò molto frequentato dai giovani. La figura, umana e politica,  di Rostagno sarà al centro di un incontro che si terrà venerdì 28 alle ore 18, nella Sala del Munizioniere a Palazzo Ducale, e a cui prenderanno parte il sindaco di Genova Marco Doria, Adriano Sofri, autore del recente volume, edito da Sellerio, “Reagì Mauro Rostagno sorridendo”, i giornalisti Paolo Brogi e Valeria Gandus, Luca Borzani, presidente di Palazzo Ducale e Bruno Piotti che, a nome del comitato promotore, coordinerà il dibattito.  “Dopo 26 anni, finalmente” si legge nella petizione datata 28 luglio “la Corte d’ Assise di Trapani ha sentenziato a maggio di quest’anno che i mafiosi, Vincenzo Virga, mandante, e Vito Mazzara, esecutore, sono colpevoli dell’omicidio di Mauro Rostagno. Ad oltre un quarto di secolo dall’assassinio di un uomo, che aveva dedicato la sua intera vita all’impegno politico, sociale e civile, questa sentenza ristabilisce una verità palese sin dall’inizio: chi aveva interesse a far tacere quella voce, era la mafia locale che si sentiva minacciata dalle sue denunce e dalle sue indagini condotte con l’aiuto di cittadini democratici”.  “Di fronte a magistrati attendisti, amministratori collusi” prosegue il documento “e appartenenti all’ Arma dei carabinieri, che si comportavano in maniera ambigua e negavano addirittura l’esistenza della mafia stessa “Rostagno ha osato esporsi, ha denunciato, ha portato documenti e prove delle attività delinquenziali in una delle roccaforti della mafia in Sicilia.  Aveva conosciuto Giovanni Falcone e Leonardo Sciascia, aveva affrontato a viso aperto i mafiosi occulti, che decretarono la morte di quest’uomo coraggioso, generoso e inerme”.  “Intitolare un luogo pubblico in suo nome significa fare nostra la sua lotta coerente contro la mafia” concludono i promotori “un invito aperto a tutti noi cittadini democratici ad intensificare le denunce e  le inchieste contro la mafia presente nella nostra città e nella nostra Regione come denunciato recentemente dalla Commissione Nazionale Antimafia riunita a Imperia”.   Nato a Torino nel 1942 cresce in una ambiente operaio e popolare, Rostagno si laurea in Sociologia a Trento ed  è uno dei protagonisti del Movimento studentesco  in quella università, diventa dirigente di “Lotta Continua” a Milano e in Sicilia dove insegna alla Facoltà di Sociologia dell’università di Palermo dal 1972 al 1975. Allo scioglimento di “Lotta Continua”,  fonda nel 1977 il circolo culturale “Macondo” a Milano.  Si trasferisce poi in India a Poona, nella comunità del mistico Bhagwan Shree Rajneesh. Tornato in Italia dà vita, all’inizio degli anni ’80 a Trapani, alla Comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenze.  Inizia in quel periodo la sua collaborazione con la Tv locale, RTC dove porta avanti la sua battaglia contro la mafia che lo ucciderà per questo, come fu evidente sin dai primi momenti dopo il delitto. Ma per avere giustizia ci sono voluti 26 anni, non soltanto ma si è dovuto anche assistere ad un’operazione di depistaggio che ha portato all’ignobile arresto della vedova di Rostagno,  Chicca Roveri; una montatura per la quale nessuno, per ore, ha pagato.  Scrive Sofri nel suo libro: “Mauro era passato da tante vite, chissà quante ne avrebbe avute ancora. Di tutti quelli che ho conosciuto, era il più pronto a prenderle  tutte le vite che abbiamo in offerta. In una era stato un leader carismatico del ‘68, come si dice, ironico, geniale, seducente, spavaldo e musicale”.

COMITATO DEI PROMOTORI
Associazione LIBERA Genova
ARCI Genova
Presidente ARCI Liguria
Comunità di San Benedetto al Porto
Presidente dell’ Ordine dei Giornalisti Liguria
Presidente ANPI Genova
Presidente Associazione per un Archivio dei Movimenti

Una piazza in memoria di Mauro Rostagno
A Palazzo Ducale, Sala Munizioniere
Venerdì 28 Novembre, alle ore 18.00

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