Il colonnello Umberto Bonaventura “affiliato alla mafia”, come nella descrizione fatta da Gianadelio Maletti ai magistrati della Procura di Palermo andati in Sudafrica ad interrogarlo, potrebbe essere il padre del colonnello Umberto Bonaventura impegnato nell’antiterrorismo. Il primo sarebbe morto nel 1977, il secondo nel 2002.
Precisazione
Il colonnello Umberto Bonaventura, già capocentro del Sid a Palermo negli anni ’60 e ’70, descritto dall’ex generale Gianadelio Maletti come “affiliato, organico, punciuto” non è lo stesso Umberto Bonaventura, colonnello dei carabineri, che anni dopo finirà in un appunto del giornalista Guglielmo Sasinini, a proposito di alcune cene con Mario Mori e Francesco Di Maggio nell’estate del ’93: si tratta, infatti, del padre omonimo. Entrambi sono deceduti: il padre nel 1977, il figlio nel 2002. Ci scusiamo con i lettori per l’imprecisione.
Detto questo, se è in questi termini, appare comunque davvero singolare questa coabitazione nello stesso nome e cognome nonché nelle attività. E quindi è difficile capire che cosa un colonnello dei servizi segreti impiegato in Sicilia e “affiliato” alla mafia, abbia potuto passare o meno al figlio andato ad occuparsi della stessa materia con lo stesso grado e per la stessa arma. In ogni caso bisognerebbe infine appurare a chi si sia riferito il generale Maletti.