Se un gruppo di incappucciati, con la fortissima possibilità che si tratti di aderenti a una formazione politica dichiaratamente fascista, dà vita a un assalto a mano armata contro un immobile in cui vivono disagiate persone di colore ospitate lì dalle Istituzioni – che altro sono le bombe carta, fatte esplodere ripetutamente, le spranghe in mano, i corpi contundenti lanciati contro il ricovero degli immigrati a Tor Sapienza se non un assalto armato? – sarà importante riconoscerlo oppure no?
Per Ernesto Galli della Loggia questa ipotesi – peraltro riferita su Tor Sapienza anche nella trasmissione di cui era ospite stasera (“Piazzapulita”, sulla Sette, diretta da Corrado Formigli)– non avrebbe alcuna rilevanza, in quanto le forze politiche hanno il diritto di cavalcare qualunque cosa, compreso il malcontento sacrosanto di chi vive in condizioni estreme il degrado delle periferie.
A quel punto sono sbiaditi in queste nebbie anche gli outing dichiaratamente xenofobi e razzisti dei residenti, quelli che una legge dello Stato (la Mancino) dovrebbe punire e che l’ardore degli incappucciati bombaroli ha permesso di ufficializzare. Così in trasmissione da Formigli è passato anche il tizio di Tor Sapienza che dice: “Non sono io che sono razzista, sono loro che sono negri…”. Frase che a qualcuno potrà sembrare quasi folklore anche se non lo è…
Non occorre molto per capire che una di quelle che un tempo sai chiamavano “borgate” è stata “aiutata” a manifestare ampiamente ciò che certamente c’è nelle viscere di un paese abbandonato a se stesso, compresa Tor Sapienza. Eppure c’è chi non cerca di non capirlo.
Di conseguenza non si è sfiorati neanche dal dubbio che l’ultradestra abbia fatto a Tor Sapienza una sorta di prove generali, spingendo l’acceleratore là dove la frontiera del malcontento covato da anni lo permetteva senza troppe difficoltà. Dubbio che peraltro dovrebbe scattare almeno di fronte al nuovo improvviso successo registrato dalla destra nei sondaggi che riportano perfino la resurrezione della Lega formato Salvini. Che strana coincidenza, eh?
Bisognerebbe quantomeno chiedere a Galli della Loggia se questi incappucciati non rischiano di essere nuovi apprendisti stregoni. Cioè persone che dopo aver provocato gravi situazioni non sono poi più in grado di controllarle. E’ già avvenuto in passato. Potrebbe ricapitare.
Certo, è stato più facile discettare sulla nascita di queste orride peeiferie rinviandone la responsabilità alla sinistra. Il che è vero solo in parte perché se a Roma c’è Corviale di Mario Fiorentino e la Tor Bella Monaca nata ai tempi di Petroselli c’è pure a monte il grande sacco della Capitale che democristianamente ha cementificato buona parte di quella Roma Est oggi sotto l’occhio delle tv. E poi come dimenticare i “palazzinari” che hanno sempre fatto ciò che volevano?
Resta comunque da spiegare quella che Freud chiamava la scena madre: chi sono gli incappucciati degli assalti di Tor Sapienza, quei simpatici giovinastri che Galli della Loggia risolve come forze politiche legittimamente all’opera?
Nelle favole classiche sono come il lupo, quello che dice all’agnello che beve alla sorgente sottostante: Mi stai intorbidendo l’acqua..,.
Francamente sarà pure irrilevante sapere alla fine se sono affiliati ai fascisti del Terzo Millennio oppure se sono più semplicemente energumeni cresciuti all’Olimpico a fare “buuh” ai calciatori di colore. Sempre fascisti di fatto sono. Fedro ed Esopo non avrebbero avuto dubbi su chi è il lupo e chi l’agnello. Ma nessuno li invita mai in tv…