Questa è la copertina del fascicoletto che al Ministero della Difesa hanno dedicato alla “strage di Brescia”, la carneficina fascista in cui persero la vita otto persone e altre 102 rimasero ferite nel 1974. E’ riemersa dagli archivi “secretati” e riguarda la strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, una strage fascista.
Oggi Filippo Ceccarelli su Repubblica ne ha parlato, spiegando che la declassificazione dei documenti finora coperti dal segreto di stato è stata una vera delusione. Documenti “inutili” e questa copertina come presentazione del tutto.
Dice lo Zanichelli di “evento”: “Fatto che si è già verificato o che su può verificare”.
Questa ambiguità è degna dei servizi segreti. Tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora accadere. Negli anni ’70 era appunto questo l’orizzonte, tra una strage e la successiva.
Nell’ “evento” di Brescia sono morte otto persone. E finora la giustizia non ha fatto il suo corso. Voglio qui ricordare le otto vittime contro la prosa burocratico-stragista dell’ignoto compilatore di fascicoli. Erano tutti militanti antifascisti, andati in piazza per una manifestazione antifascista. E si chiamavano:
- Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante di francese.
- Livia Bottardi in Milani, 32 anni, insegnante di lettere alle medie.
- Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante di fisica.
- Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante.
- Euplo Natali, 69 anni, pensionato, ex partigiano.
- Luigi Pinto, 25 anni, insegnante.
- Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio.
- Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio.