Questa è la piazzetta che nel centro storico di Genova, a poche centinaia di metri da piazza De Ferrari, sarà intitolata a Mauro Rostagno. E’ adiacente ai Giardini Luzzati e al centro Il Cesto che cura le tematiche ambientali e sociali del luogo, ed è inserita in un posto adiacente a Piazza delle Erbe e alla bellissima chiesa di San Donato (oltre che al Teatro della Tosse) che è tra i più frequentati la notte dai giovani di Genova. Immette in un asilo nido e in una scuola elementare ed è fregiata da un ampio murale opera di Tellas.
E’ stato il sindaco Marco Doria, intervenendo per primo all’iniziativa su Rostagno che venerdì 28 novembre si è tenuta a Genova in una sala di Palazzo Ducale, a ricordare l’importanza della memoria nei confronti di un uomo come Mauro Rostagno. Apprezzato il suo intervento, tutt’altro che formale, per mettere a fuoco la fisionomia di Mauro vittima della mafia per il suo coraggioso lavoro di giornalista in Sicilia.
Un lungo applauso ha accompagnato poi la lettera inviata da Chicca Roveri e letta da Valeria Gandus, che dopo le parole di Chiara Volpato di “Libera” – l’associazione che con l’Archivio dei movimenti, l’Arci, la Comunità di San Benedetto al Porto e altri ha promosso l’iniziativa – ha ricordato il calvario imposto alle due donne di Mauro, la sua compagna e la figlia Maddalena.
Poi è stata Maddalena Rostagno ha ringraziare Genova per questa scelta importante di ricordare Mauro.
E infine dopo un mio intervento sui depistaggi che hanno contrassegnato la vicenda fin dall’inizio a poche ore dall’omicidio (con quel carabiniere che all’obitorio di Trapani sparse falsità come quella secondo cui erano state rinvenute siringhe e soldi nella borsa di Mauro Rostagno) Adriano Sofri ha ripercorso in lungo e in largo le tappe di un’amicizia tornando a rimettere a fuoco (soprattutto per chi l’ha conosciuto poco) le straordinarie doti di quell’uomo dalle molteplici qualità e sfaccettature che è stato Mauro Rostagno.
Due ore intense seguite con attenzione dal primo cittadino della città – la prima del nord e del centro, ha ricordato Bruno Piotti che coordinava l’evento, coadiuvato anche da Iose Varlese, a decretare questo omaggio a Rostagno – e concluse in un clima di intensa partecipazione dei presenti in una bella sala come quella del Munizioniere piena anche nelle sue due alette laterali. (Foto di Andrea Brogi)