Informazioni che faticano a trovare spazio

A Tor Sapienza non ci sono denunce a carico dei “negri” richiedenti asilo. L’ultradestra cavalca col favore dei residenti manipolati questo tema. Perché le Istituzioni non denunciano queste falsificazioni?

A Tor Sapienza è andata in scena la prima manifestazione “armata” dell’ultradestra.

Terreno di coltura gli abitanti del quartiere che annaffiati di leggende metropolitane – scippi, rapine, aggressioni compiuti dagli immigrati del centro rifugiati, di cui però non esistono denunce, salvo una  presentata a giorni di distanza dalla presunta aggressione a una donna che però indica gli aggressori come “bianchi”  – si sono dedicati alla caccia al negro.

I richiedenti asilo sono a Roma in questo momento 2860, la metà è stata collocata dal Campidoglio però nella sola area est della città. Come a Tor Sapienza. A spingere in quella direzione non è stato tanto il Campidoglio quanto le cooperative sociali che si occupano di immigrati e richiedenti asilo che partecipano ai bandi e propongono immobili in cui operare.

Certo è più facile trovare un immobile a Roma Est piuttosto che ai Parioli o in centro.

Ma sono davvero i richiedenti asilo il problema?

I richiedenti asilo sono perlopiù somali, eritrei, guineani, della Sierra Leone. Non si sono mai segnalati per episodi di  criminalità odiosa.

Per anni sono stati relegati in una sorta di no man’s land che è il Cara di Castelnuovo di Porto. Lì in attesa delle lunghissime procedure per accogliere o meno la loro richiesta hanno vissuto una non vita lontano dagli occhi di tutti.

Gli abitanti delle periferie romane hanno sopportato molto di peggio in passato. Nella sola Tor Bella Monaca c’è stata nel corso degli anni una media di oltre 2000 persone agli arresti domiciliari. Duemila. Perlopiù connazionali italiani. Però non c’è mai stata un’ultradestra che è andata ad inveire contro loro. E nessun barista si è mai azzardato di rifiutare il caffè a costoro.

Però, se ora andate a Tor Sapienza vi diranno che quei negri hanno fatto violenze. Non è vero, ma chi lo dice ci crede.

Dovere del Campidoglio sarebbe innanzitutto quello di fare chiarezza anche su questo punto.

Dovere del Prefetto idem.

Dovere dei responsabili della Forze dell’ordine anche.

Eppure nessuno smentisce le leggende metropolitane che fanno da trampolino alle violenze.

Forse le istituzioni dovrebbero iniziare da qui.

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