Informazioni che faticano a trovare spazio

Su una foto orribile che arriva dalla città martire di Kobani. La storia di questa immagine

Pubblico questa orribile foto come è uscita sull’International Business Times. La foto mostra la testa decapitata di una donna con una lunga treccia. A pubblicarla è stato il 6 ottobre il portale degli sciiti, Shia Post che è presente ancher su Facebook. Shia Post dice che è una combattente curda di Kobani e che il killer è stato a sua volta ucciso poco dopo.

http://en.shiapost.com/2014/10/06/syrian-kurd-woman-fighter-beheaded-by-isis-terrorist-in-kobani/

La notizia di donne curde decapitate è stata riferita senza immagini anche dal National Observatory for Human Rights. Sulla veridiucità della foto American Thinker, un blog statunitense, s’interroga. Oggi circola su Facebook in un post con la foto senza testa oscurata che sta suscitando molta indignazione e interrogativi.

Siamo a Kobani, non sappiamo altro su questa terribile immagine che nessun altro giornale ha pubblicato. Ieri però l’inviato Onu Staffan De Mistura ha usato per Kobani il terribile termine “Srebenica”, quella strage immensa nel 1995 di oltre 10mila bosniaci (identificati finora solo 6414) nel conflitto iugoslavo. Kobani può diventare una nuova Srebenica.

Altre foto mostrano i carri armati turchi che sorvegliano dall’alto Bokani, la frontiera è chiusa, oltre metà città è ormai in mano all’Is.

Di foto come questa scrive anche l’inviato del Corriere della sera, Lorenzo Cremonesi:

“Sui social media locali circolano già le fotografie dell’orrore che riprendono gruppi informi di corpi insanguinati dei combattenti. Le diffondono a bella posta i loro carnefici con l’intento propagandistico di terrorizzare: il cadavere di un combattente appeso per i piedi al braccio di una ruspa; tanti riversi a terra, alcuni decapitati; altri ancora semisepolti dalle macerie e il terriccio provocati dall’esplosione di un’autobomba kamikaze contro la loro postazione. Colpisce il montaggio di due foto parallele. Nella prima compare una bella ragazza molto giovane dei gruppi femminili combattenti curdi (le Ypj, «Unità di difesa delle donne»). Sorride, è in mimetica, in una mano tiene il fucile, con l’altra fa la «V» di vittoria. Ma nella seconda immagine uno dei tagliagole islamici brandisce la sua testa decapitata come un trofeo, le lunghe trecce bionde pendono nel vuoto. Ieri i blogger curdi notavano che sarebbe la foto di una delle tre ragazze decapitate la settimana scorsa. Le immagini delle prime due erano state diffuse subito”.

Riporto infine Shia Post del 6 ottobre:

Syrian Kurd woman fighter beheaded by ISIS terrorist in Kobani

on October 6, 2014

A Syrian Kurd woman, member of The People’s Protection Units (Yekîneyên Parastina Gel – YPG) who was fighting for his family has been beheaded by takfiri terrorist of ISIS in Kobani.

According to reports, takfiri killer who shared his photo with head of a YPG’s fighter has been sent to hell by YPG.

The reported advance came despite intense air raids by the US-led coalition on ISIL positions around the strategic town.

Kurdish media outlets said coalition warplanes targeted the ISIL militants on the southern side of Mishte Nur and in the nearby village of Halanj as well as Mazraa Dawud, a few kilometers east of Kobani along the Turkish border.

The nearly three-week intense battle for the strategic town of Kobani has forced about 200,000 of people to take refuge in Turkey.

The ISIL controls large areas of Syria’s east and north. The group sent its militants into Iraq in June, seizing large parts of land straddling the border between Syria and Iraq.

They have carried out heinous crimes in the two countries, including mass executions and beheadings of people.

Syrian Kurdish fighters also have called on all Kurds across the region to take up arms against the ISIL militants.

In a statement, the armed wing of Syria’s Kurdish Supreme Committee has pledged “never-ending” resistance against the Takfiri ISIL militants.

“Every street and house [in Kobani] will be a grave for them,” the statement added.

This is while, the Turkish government does not allow Kurdish fighters to cross the border into Syria and join the fight against the ISIL militants.

Meanwhile, the US-led coalition has carried out fresh airstrikes against the ISIL positions near the Kurdish town. Local commanders say the attacks have so far failed to stop the terrorist group’s advance.

There are fears of a bloody massacre if the border town falls into the hands of the ISIL terrorists.

The three-week intense battle for the strategic town has forced nearly 200,000 people to take refuge in Turkey.

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