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Arrestati il sindaco e i poliziotti di Iguala, la città del Messico in cui la polizia legata ai narcos ha fatto “sparire” 43 studenti che manifestavano

Il sindaco e la moglie, il capo della polizia locale, i suoi agenti, i narcotrafficanti. E’ questo il clan mafioso che ha eliminato i 43 studenti di Iguala, nello stato di Guerrero in Messico: il 26 settembre gli studenti reduci da una manifestazione sono stati “fermati” a colpi di arma da fuoco, sei sono morti per strada e altri 43 sono stati “sequestrati” dai poliziotti che poi li hanno fatti sparire. Una strage che sta infiammando il Messico e che ha visto ieri manifestazioni in oltre 50 città del paese. E oggi la magistratura ha ordinato l’arresto del sindaco di Iguala, José Luis Abarca, insieme alla moglie Maria de los Angeles Pineta. Sono stati loro a ordinare che 43 studenti della scuola magistrale di Ayotzinapa fossero consegnati ai sicari dei narcos Guerreros Unidos, lo scorso 26 settembre. Lo ha detto il procuratore generale messicano, José Murillo Karam, in una conferenza stampa seguita all’arresto dei due, che inizialmente si erano dati alla fuga. Sindaco e moglie sono accusati di avere un legame operativo con il cartello dei narcos dei Beltran Leyva, dal quale sarebbe sorta in seguito la gang dei Guerreros. Con loro sono 53 le persone fermate tra cui 36 poliziotti e 17 narcotrafficanti.

Nelle manifestazioni che si sono svolte mercoledì in oltre 50 città del Paese era stato chiesto al presidente Enrique Peña Nieto di fare chiarezza e al governatore dello Stato di Guerrero di dimettersi. A Città del Messico in piazza c’erano cinquantamila persone. A Iguala manifestanti hanno dato fuoco alla sede del municipio nella città.

Il 26 settembre gli studenti di Iguana erano scesi in piazza per protestare contro la riforma dell’istruzione. La scomparsa di 43 studenti è un episodio che non è isolato, secondo il procuratore generale Inaky Blanco Cabrera. In conferenza stampa ha spiegato che una delle piste dell’inchiesta riguarderebbe infatti quelle che vengono definite «sparizioni forzate», vale a dire rapimenti da parte delle forze di sicurezza. Un anno fa a Città del Messico erano scomparsi nel nulla 11 giovani.

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