Una candela per Hervé Gourdel. La Francia si sta mobilitando per il connazionale ucciso dagli islamisti in Cabilia, tra i monti della regione montuosa dell’Algeria in cui si è incuneato l’integralismo assassino. L’ostaggio è stato decapitato come gli altri ostaggi in Medio Oriente. La Francia ha lanciato una mobilitazione per ricordare Hervé Gourdel con una candela alla finestra. Varie pagine su Facebook stanno organizzando questo omaggio. Manifestazioni sono in preparazione da Parigi a Cannes, da Montpellier a Nantes.
E l’Italia?
Una marcia era stata indetta anche in Cabilia, per le 11 di giovedì, dall’università Mouloud Mammer al municipio di Tizi-Ouzou. A promuoverla il Comitè Citoyen Kabyle, che scrive che i cabili non sono terroristi. La regione però dal 1997 registra sequestri, in uno era incappato anche il calciatore Ebossè. Sgozzare un francese, una guida alpina che faceva trekking, è un salto di qualità.
Povera Cabila: qui era il cuore un tempo della lotta per l’indipendenza e la democrazia, sotto le bandiere dell’Fln. Quel tempo degli anni ’50-inizio anni ’60 non esiste più. Qui ora albergano feroci tagliagole, ieri si parlava solo di salafisti, ora sono in azione questi assassini.
Ricordo a metàò degli anni ’60 i lavoratori cabili emigrati a Parigi, straordinari emigrati che animavano la passione per il riscatto della loro terra anche sul suolo francese (nelle manifestazioni che fecero a Parigi furono poi decimati dalle squadre speciali del governo, molti gettati vivi nella Senna dove sono annegati circa 500 algerini nel silenzio generale…). Allora alla domenica ci si poteva incontrare nelle viuzze intorno a Barbès, mangiare insieme un po’ di semola e di montone, discutere sul futuro, erano cabili allegri e disponibili. Com’è lontano questo tempo. Così come è lontana anche l’Algeria che ci ha descritto Albert Camus…
Chissà come andrà la marcia di Tizi-Ouzou…E chissà quante candele saranno accese sui balconi d’oltralpe.
E l’Italia? Si limita a disporre di un po’ di gas algerino, facendo finta di niente?
Già in passato quando feroci integralisti fecero fuori sgozzandoli i marinai di una nave italiana, marittimi originari di Procida, fu stesa una coltre di silenzio “affarista”. Succedeva anni fa. Nessuno probabilmente, salvo la loro isoletta tanto cara ad Elsa Morante, se ne ricorda.
E ora? Continuare così di fronte a questa nuova barbarie? Non ci sono candele da accendere in Italia per il povero Hervé?