Informazioni che faticano a trovare spazio

Il vizietto di Zara, il gruppo diffuso in tutto il mondo in cui nessuno sembra sapere cosa si produce (svastiche e tutine da deportati comprese)

Il vizietto di Zara ha un precedente: prima del vestitino da deportato per bambini, con tanto di stella di david incorporata, c’è la borsa “made in India” con la svastica, prodotto ritirato dopo le proteste nel 2008.

Anche allora nessuno sembrava saperne niente. Era stata una cliente inglese a riportare al negozio la borsa appena acquistata. La commessa era anche lei stupita.

Zara poi disse che la borsa proveniva dall’India. Il problema però è che quella svastica sulla borsa non era affatto “indiana” (la svastica indiana ha il giro  dei segmenti antirorario) ma nazista (con il giro in senso orario).

Ora ci risiamo. Nessuno del gruppo fondato dallo spagnolo  Arancio Ortega Gaona (nella foto)  (e dalla sua defunta moglie Rosalia Mera) sembra saper spiegare l’idea del vestitino da deportato per bambini. Eppure Zara è presente in tutto il mondo e appartiene ad Inditex, il cui board è molto nutrito e qui di seguito riportato.

Mr. Pablo Isla Álvarez de Tejera

Chairman and CEO

Mr. Amancio Ortega Gaona

Founder of Inditex and Member of the Board

Mr. José Arnau Sierra

Deputy Chairman

Gartler S.L

Ordinary member

Mrs. Irene R. Miller

Ordinary member

Mr. Rodrigo Echenique Gordillo

Ordinary member

Mr. Carlos Espinosa de los Monteros Bernaldo de Quirós

Ordinary member

Mr. Emilio Saracho Rodríguez de Torres

Ordinary member

Mr. Nils S. Andersen

Ordinary member

La domanda è: chi ha autorizzato il vestitino? Nessuno?

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