Tre ragazzi che facevano l’autostop di sera, a Hebron. E degli assassini che non hanno esitato a ucciderli bruciandone poi i corpi, ai limiti di una strada. Lasciate perdere il prima e lasciate perdere il dopo. Il fatto è tutto lì: nell’uccidere ragazzi inermi – Eyal, Naftli, Gilad – che facevano questo gesto così inerme di chiedere un passaggio per tornarsene a casa dopo la scuola. All’inizio, la loro scomparsa era perfino apparsa un po’ oscura. Perché far sparire due sedicenni e un amico un po’ più grande? Che senso poteva avere il loro sequestro? In quella terra imbarbarita da tanto sangue versato il ritrovamento dei tre poveri corpi dice che purtroppo si può uccidere così.
Separare la realtà di Israele da quella della Palestina, non c’è altra soluzione.