Hanno ucciso l’Unità. Così ha titolato oggi il giornalke fondato da Antonio Gramsci…
Di seguito l’appello per salvarla con i primi firmatari:
SIAMO TUTTI LETTORI E GIORNALISTI DE “L’UNITA’”
Il 1° agosto cesseranno le pubblicazioni de “L’Unità”, storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci 90 anni fa. Alle difficoltà de “L’Unità” si aggiungono quelle de “il Manifesto” e di “Europa”, e altre testate cartacee. Nel corso della cerimonia del Ventaglio, l’incontro annuale tra la stampa parlamentare ed il capo dello Stato, Alessandra Sardoni, presidente dei cronisti parlamentari, ha sottoposto a Giorgio Napolitano la difficile situazione dell’editoria italiana, facendo cenno proprio alla situazione de “l’Unità”.
Il Presidente della Repubblica ha sollecitato editori, giornalisti, organizzazioni professionali e istituzioni a difendere l’editoria in quanto il pluralismo è uno dei cardini della nostra democrazia.
Sono proprio le parole del Presidente della Repubblica a spingerci nel lanciare questo appello rivolto simbolicamente al Capo dello Stato e a tutti quei soggetti realmente sensibili alla sorte di questa storica testata.
Al di là della linea editoriale del giornale che ne ha fatto da sempre un organo di stampa legato prima all’esperienza culturale dei comunisti italiani e successivamente a un’area più vasta della sinistra, riteniamo che tutti i cittadini, al di là della loro appartenenza politica e culturale, debbano difendere l’esistenza del giornale. E ci auguriamo che questo sostegno arrivi anche da parte di imprenditori realmente sensibili.
Difenderne la sua presenza in edicola significa sostenerlo con l’acquisto. E questo è il primo appello che lanciamo a tutti. Una crescita delle copie del giornale può renderlo appetibile ad eventuali editori, conservarne la presenza nel panorama editoriale, salvare l’occupazione di giornalisti e poligrafici.
Facciamo anche appello ai direttori e ai colleghi di ogni mezzo di informazione, televisiva, radiofonica, della carta stampata e on line, affinché, in questa situazione di difficoltà per la testata, si continuino ad ospitare i giornalisti de “l’Unità” negli spazi dedicati all’analisi ed al commento dei fatti.
Facciamo infine appello alle associazioni, ai partiti, ai movimenti politici ed ai loro massimi rappresentanti che rappresentano la cultura progressista del Paese, di farsi parte attiva per non cancellare un’esperienza editoriale che è parte della storia italiana.
Primi firmatari:
Stefano Corradino
Alessio Falconio
Gian Mario Gillio
Giuseppe Giulietti
Giorgio Santelli
Roberto Secci
Vincenzo Vita