Barbara Spinelli dunque starebbe ora meditando sull’andare all’Europarlamento. Contrariamente a quanto aveva annunciato in partenza, scelta che peraltro era stata criticata da più parti. Qui di seguito c’è la risposta che lei stessa aveva dato a Luca Sofri che nel suo blog l’aveva criticata per queste candidature civetta a suo tempo annunciate. Lì la Spinelli diceva: nessun problema, dopo il voto vigileremo su chi andrà nell’Europarlamento…
Belle parole, che però ora rischiano di lasciare il passo a un’altra realtà con la Spinelli diretta invece all’Europarlamento. Che dire? Ho già avuto modo di polemizzare con le sue singolari posizioni rispetto a Grillo con cui la Spinelli si è ripromessa di collaborare in Europa. Anche in quel caso la Spinelli ha risposto, riuscendo a parer mio assai poco nel risultato. Ecco la risposta che all’inizio della campagna elettorale aveva dato a Luca Sofri:
Caro Luca Sofri,
è giusto ricordare che non ci si candida per finta, e che l’elettore non va ingannato. Ma non è questo lo spirito con cui Moni Ovadia e io abbiamo scelto di presentarci come capilista. Abbiamo solo voluto dar più forza alla Lista, e a candidati che l’elettore conosce poco. Abbiamo voluto dar voce, con la nostra presenza attiva in campagna, ai tanti «invisibili» e alle tante competenze della lista Altra Europa con Tsipras. Non per ultimo, mandiamo un preciso messaggio agli elettori: scegliendo le nostre persone, e sapendo che non abbiamo un passato partitico, avranno la garanzia che voteranno per il carattere veramente unitario del progetto.
Ma soprattutto, c’è un vizio di fondo nel post: peggio, un errore. Mi riferisco al passaggio in cui è scritto che «l’elettore deve vedere eventualmente eletto colui che ha votato, non un altro a cui non ha dato il voto, ma che si prende il suo voto. E l’eventuale eletto non deve essere eletto grazie al fatto che uno specchietto per le allodole lo beneficia di voti che nessuno ha scelto di dargli». In un sistema elettorale con preferenze (è possibile darne 3, nelle elezioni europee), al posto dei 2 capilista che non andranno in Parlamento saranno eletti i candidati più votati con le preferenze. Nessuno «si prenderà i voti» senza averli meritati, se non è stato espressamente scelto dall’elettore.
Ci si domanderà a questo punto perché votare capilista come Moni Ovadia o Barbara Spinelli. Rispondo che vale la pena votarli, perché l’impegno di tutti e due noi continuerà anche dopo l’elezione. Sia Moni che io vigileremo su quel che faranno i candidati della lista per cui ci siamo battuti, nella legislatura che comincerà dopo il 25 maggio.
Un saluto, e grazie per aver sollevato una questione molto seria, su cui riflettiamo da molto tempo con gli amici e compagni della Lista
barbara spinelli
(Barbara Spinelli con Marco Furfaro, di Sel, secondo nei voti nella circoscrizione centrale)