Informazioni che faticano a trovare spazio

Dopo il disgustoso applauso: introdurre il reato di tortura, introdurre i numeri identificativi, rivedere i corsi di addestramento delle forze dell’ordine

Promemoria per il premier Renzi e dintorni relativamente al disgustoso applauso dei poliziotti del Sap (secondo sindacato di polizia, dopo il Siulp).

Tre considerazioni:

-se lo possono permettere perché in Italia il Parlamento non ha ancora approvato l’introduzione nel nostro Codice penale del reato di tortura (reato che l’Ue ci ha chiesto di inserire…)

– se lo possono permettere perché finora sono riusciti a non avere neanche un numero identificativo sulle loro uniformi.

-se lo possono permettere perché non si sa che cosa venga loro insegnato nei corsi di addestramento e di preparazione (se non altro come indica anche la vicenda in corso a Firenze, con i carabinieri, in situazioni critiche o presunte tali non sanno fare altro che esercitare la forza fino alle estreme conseguenze).

L’aggravante è che a Rimini c’erano non tanto e solo poliziotti ma i loro responsabili sindacali provenienti da tutto il Paese.

Perciò, oltre all’indignazione mostrata dai vertici istituzionali, sarà il caso di modificare qualcosa se non si vuole assistere a nuove manifestazioni di barbarie.

Introdurre il reato di tortura.

Introdurre i numeri identificativi degli agenti.

Sottoporre a verifica i corsi di addestramento delle forze dell’ordine.

(nellsa foto Federico Aldrovandi)

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