Lo zio del dittatore nordcoreano è stato davvero sbranato da 12o cani affamati, a digiuno da tre giorni? La notizia ha invaso qualche giorno fa i giornali di tutto il mondo. Salvo qualche distinguo e messa in guardia, rispetto alla fonte, è stata comunque passata come buona.
Ma ne siamo proprio sicuri?
Intanto la fonte è un giornale di Hong Kong, filogovernativo (nel senso del governo cinese). Si chiama Wen Wei Po. La sua credibilità secondo la rilevazione del Department of Journalism and Communication at the Chinese University of Hong Kong, nella ricerca “Press Freedom and Political Transition in Hong Kong:A Summary of the Hong Kong Journalist Survey 1996”, è collocata a quota 4.68 su una scala fino a 10, insomma meno della metà. La testata in termini di accreditamento è posizionata al posto 24 su 29 testate Lo studio in questione è “Press Freedom and Political Transition in Hong Kong: A Summary of the Hong Kong Journalist Survey 1996”: Il vero problema del Wen Wei Po è comunque quello di essere molto allineato col governo cinese. In un’unica occasione – i fatti di Tien An Men – ha adottato una linea critica. La conseguenza fu un ampio rimpasto della redazione.
Chi opta senz’altro per la “bufala” è nel suo blog (il fuorilegge nella palude) Beniamino Natale, corrispondente dell’Ansa da Pechino. “La fregnaccia dei cani che sbranano Jang Song-taek è finita su tutti o quasi i siti web dei principali media italiani. Verifica? Fact cheking? Roba per chi ha tempo da perdere! Noi, Informatori della Repubblica delle Balle, abbiamo fretta! E il vicecaposervizioaggiunto (Vcsa) di turno ci dice di sbrigarci, prima che la pubblichi qualcuno ancora piu’ cretino di noi! Evvai con la Balla Spaziale! Il Corriere si premura di dire che la notizia “è tutta da verificare”. Aggiunge Natale che la supposta fonte, il quotidiano Wen Wei Po di Hong Kong, è considerata “poco affidabile”. Allora, perché pubblicare una notizia che si sa o si sospetta fortemente essere falsa?”
Con l’occasione ecco alcune foto che Susetta Bozzi ha scattato poco tempo fa nell’ineffabile Corea del Nord.