Il brog (www.brogi.info) ha compiuto quattro anni in questi giorni di gennaio.
Resoconto per i lettori: ho iniziato parlando del delitto di un poverocristo maghrebino gettato in una fontana a Napoli e morto per questo bagno razzista nei giorni più freddi dell’anno, un delitto passato sostanzialmente inosservato. E poi in quegli stessi giorni era in corso, mal raccontata, la rivolta degli immigrati a Rosarno…
Da allora ha pubblicato 5316 articoli (a una media di 1329 all’anno, niente male visto che fondamentalmente ci lavoro da solo e che quindi sono quasi quattro pezzi al giorno).
Il giorno con maggior presenza di lettori è stato l’8 gennaio del 2014: 12.315 lettori. Un record, la media mensile è inferiore.
Il post più letto è di quel giorno, su Giuseppe Pinelli, ha ricevuto 7900 mi piace.
E’ seguito da un post su Concita De Gregorio silurata all’Unità, dal modo con cui gli islandesi si sono fatti la Costituzione, dalle notizie sulla casa di Bonanni della Cisl, dai denti saltati in bocca alla povera Martina per i colpi subiti durante una carica a Bologna, da un post su Lampedusa e da uno sulla santificazione di Woytila ecc
Il brog viene attualmente ripreso da Alganews, il blog-giornale diretto dal collega Lucio Giordano, e da Agoravox. Il blog è pure presente tra quelli de Il Post Internazionale.
Ha registrato da poco l’archiviazione da parte di un Pm di una querela per diffamazione promossa da un leghista.
Riceve immagini da fotografi amici come Susetta Bozzi, Andrea Brogi e altri più saltuariamente. Ha pubblicato vignette di Anni Barazzetti e i disegni di Anna Padovani dalle sue “Donne di carta”. Da Matteo Brogi, grafico, il disegno che mi riguarda come immagine e il logo.
C’è infine una pagina di sostegno su Facebook “brogi.info” con oltre 800 mi piace, è a questo link
https://www.facebook.com/pages/Brogiinfo/102806103119434?fref=ts
Infine: ricevo spesso segnalazioni e spunti (a brogip@gmail.com). La lettera che di recente mi ha colpito di più è quella scritta da un ferroviere milanese che rientrò in deposito – era un macchinista – in quel dicembre del 1969 e seppe dell’arresto di un collega, un manovratore, Pino Pinelli…
(in copertina ripropongo questa bella immagine della “miliziana” morta da poco a Parigi, ovvero avere 17 anni nel 1936 a Barcellona…)