Il pittore del Verano: Filippo Severati, morto nel 1892, ha lasciato al Verano trecento ritratti sepolcrali di straordinaria forza.
Severati non è tutelato da nessuna sovrintendenza. Peccato perché rappresenta col suo patrimonio un vero tesoro. E un caso unico di pittore cimiteriale.
Severati ha dipinto i suoi volti, uno straordinario panorama di volti di fine ottocento a Roma, usando una tecnica di cui ha gelosamente tenuto nascosto il segreto: usava pietra lavica e la impastava con i colori.
Molti dei suoi ritratti sono al Quadriportico del Cimitero monumentale, che è subito oltre l’ingresso principale. Altri sono sparsi qua e là, compreso il suo autoritratto, per il Pincetto.
I più belli, forse, sono sulla salita della Serpa che porta alla sommità del Pincetto. Comne il volto della piccola Emma ( sotto).
Di Severati parlo nella puntata di “Alle falde del Kilimangiaro” nel servizio sul Verano fatto da Stefania Battistini per domenica 12 gennaio alle 18.
Spero che parlarne serva a far scattare un minimo di tutela sulle opere del pittore del Verano.
(In un altro post precedente altre immagini di Sceverati: