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Renato Brunetta, berlusconiano: “900 mila euro al Memoriale della Shoah a Milano? Una marchetta…”. La reazione dell’Ucei. Le scuse poi di Fi: “E’ stato un errore”. !!!!

Renato Brunetta (Forza Italia) ha definito “marchetta” i 900 mila destinati al Memoriale della Shoah a Milano inseriti nella legge di stabilità. Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:

“Sono stupito e addolorato che l’onorevole Renato Brunetta definisca ‘marchetta’ il finanziamento di 900mila euro alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano da parte dello Stato. Si tratta di un termine infelice, che sottintende come la memoria e la dignità degli ebrei italiani siano un qualcosa che possa essere svenduto.

In particolare dispiace che queste affermazioni vengano da un noto e stimato docente universitario ed ex ministro della Repubblica, che certo non ha bisogno delle nostre spiegazioni sul significato che il Memoriale ha da un punto di vista sia civile che morale.

Il peso più significativo di questa realizzazione ricade oltretutto sulle spalle di volontari delle Comunità ebraiche italiane che lavorano a titolo gratuito in modo che le spese sostenute gravino in misura di gran lunga inferiore rispetto al valore effettivo di un’iniziativa che è rivolta soprattutto ai giovani e agli studenti di tutta Italia. Un’Italia dove gli investimenti per la Cultura scarseggiano e gli effetti dell’ignoranza si mostrano in maniera sempre più evidente attraverso parole imprudenti e superficiali”.

Per Emanuele Fiano (Pd) “è possibile che Brunetta non conosca quest’opera, ma ciò non diminuisce le sue responsabilità per una affermazione tanto indegna quanto profondamente sbagliata. Mi auguro che vorrà scusarsi e ritornare sulle sue parole”.

Anche la comunità ebraica di Milano ha commentato le parole di Brunetta: “Dichiarazioni pericolose e populiste, non degne di un deputato della Repubblica italiana”.

Dal “Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo FI alla Camera arrivano però le scuse: “Riconosciamo lealmente l’errore e ce ne scusiamo”

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