Che cosa sono i Forconi?
La scena che propongo è al presidio romano, quando prende la parola il tizio di Casapound che poi il giorno dopo, ringalluzzito dall’accoglienza, verrà arrestato per l’incursione sul balcone della sede dell’Ue a Roma mentre strappa la bandiera comunitaria.
Quando prende la parola la folla dei presenti non rumoreggia, non avanza alcun distinguo, accetta supinamente che il tizio faccia – applauditissimo – il suo sproloquio contro la democrazia in Italia e contro l’Europa.
Il problema non è che gli ascoltatori siano filofascisti, il problema è che gli astanti non sanno chi sia loro di fronte. E dunque applaudono estasiati.
Ad applaudire sono povericristi, precari, sfrattati, persone in difficoltà. A loro va bene anche Casapound, non è questo il loro problema.
Lo è per gli altri, non per chi sta in piazza quel giorno.
Dunque di che si tratta? Certamente di una massa di mobilitati e di manifestanti che non è avvezza a capire le differenze e non sa bene cosa siano amici e nemici.
Casapound e altre forze di estrema destra quindi ne approfittano a loro vantaggio, arrivando a forzare la mano in ciò compiendo un errore chiaro, di sopravvalutazione del proprio ruolo. Mal gliene incoglie. Ma tant’é. Chi le condanna? Nessuno.
I Forconi assomigliano a che cosa? Non ai grillini. Ma non assomigliano neanche alla più classica jacquerie: l’eco dei campi è piuttosto perduta, anche se all’inizio di questa storia i contadini impoveriti siciliani ci sono stati.
E allora? I Forconi non sono più neanche l’originaria Sicilia e non resta che la voce dei loro portavoce che attaccano frontalmente tutto l’asset politico. Una sorta di antistato.
Il problema non sono però i Forconi, è la sinistra che li alimenta. Perché li alimenta? Perché basta considerare la vicenda dell’Imu, balzello odioso per tutto il dibattito che l’ha accompagnato e che è venuto a cadere proprio in questi giorni coin tutta la sua estrema voracità arrivando in moltri comuni italiani – molti dei quali retti dalla sinistra – la stessa prima casa, cioè per molti italiani l’unica casa.
Qual è il problema? Il problema si chiama governo di larghe intese che ha subito da Berlusconi tutte le sue imposizioni salkvo poi vederlo smarcarsi e che quindi non ha più neanche sfiorato il tema della Patrimoniale, l’unica tassa riequiulibratrice che avrebbe stemperato la rabbia di tanti italiani. La sinistra come Giano bifronte sta lì dentro ma non ci vorrebbe stare (Renzi). Intanto si sviluppano i Forconi antistato.
Ecco il problema, dunque, uno dei tanti ma forse il primo: la sinistra, se la paroila ha ancora qualche significato, cioè inm questo momento Renzi ma anche Vendola e se vogliamo allarghiamo a Grillo proponga chiaramente una Patrimoniale come primo atto di un nuovo governo dopo le prossime elezioni.
Tanto per cominciare e girare boa.
Vedrete che la jacquerie calerà di tono.