Se fossi in Parlamento oggi avrei fatto questa interrogazione al Ministro dell’Interno:
se corrisponda al vero il fatto, riferito sui quotidiani oggi (vedi “La Stampa”), che l’ex senatore Silvio Berlusconi abbia chiesto al suo entourage di chiamare la cosiddetta “batteria” del Viminale – un numero di telefono del Ministero dell’Interno al quale il personale politico si rivolge per rintracciare altri esponenti politici – per farsi chiamare Matteo Renzi.
Il fatto sarebbe avvenuto in un ristorante romano, dove Berlusconi era a cena con la fidanzata. E come dovrebbe essere ovvio l’ex senatore, non essendo più tale, non avrebbe dovuto aver accesso al servizio. Invece?