BergamoNews 9 novembre
“Vi ricordate di padre Paolo Dall’Oglio? Forse no, forse poco. Certo è che non se ne parla. Un silenzio sconcertante. Talvolta può essere utile ad aiutare i negoziati per la liberazione degli ostaggi. Ma, quando si protrae per troppo tempo e senza riscontri, quel silenzio può involontariamente coprire un crimine”. Con queste parole cariche di preoccupazione e di tensione emotiva le Acli di Bergamo invitano a non dimenticarsi di Padre Paolo Dall’Oglio, gesuita italiano rapito in Siria il 27 luglio scorso.
Agi 7 novembre
(AGI) – Roma, 7 nov. – La situazione di padre Dall’Oglio “e’ piu’ difficile di quella di Quirico” ma “non abbiamo prova che sia stato ucciso”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino in un videoforum con Repubblica.it. “E’ una prova in negativo – ha aggiunto – ma da quelle parti le notizie piu’ cattive si saprebbero. I fili sono molto piu’ fragili. I fili che stiamo tirando con l’intelligence si rompono piu’ facilmente e anche le informazioni che ci arrivano spesso sono dei depistaggi e necessitano una contro-verifica molto puntuale e difficile”, ha spiegato il ministro.
Avvenire, 7 ottobre
“Padre Paolo Dall’Oglio è vivo e viene tratto bene dai suoi sequestratori, appartenenti all’organizzazione estremista Stato Islamico dell’Iraq e del Levante”. Lo ha detto l’attivista antiregime Khalaf Ali Khalaf, che ha citato fonti vicine al gruppo estremista legate ad al-Qaeda. Le fonti “hanno avvistato il gesuita italiano Dall’Oglio sabato scorso – ha dichiarato l’attivista all’agenzia di stampa Aki-Adnkronos International – in una zona nel nord” della Siria, dove è attivo lo Stato Islamico.
Per paura di rappresaglie, Khalaf, giornalista e attivista antiregime che si trova nel nord-est della Siria, non ha voluto rivelare l’identità delle sue fonti, né dove sia stato avvistato esattamente Dall’Oglio, scomparso dalla città di Raqqa il 28 luglio scorso.
La Coalizione nazionale dell’opposizione siriana aveva espresso in precedenza “profonda preoccupazione” per la sorte del gesuita, invitando gli attivisti a Raqqa a fornire qualunque informazione utile a individuare Dall’Oglio e a garantire la sua sicurezza”.
Il gesuita italiano si era recato nel nord della Siria, paese dal quale era stato espulso a giugno dello scorso anno, per negoziare la pace tra gruppi jihadisti e curdi.